Alimena Francesco
Carriera docente
Figlio del professore Bernardino, Francesco Alimena, dopo aver partecipato alla Grande guerra del 1915-1918 quale capitano di complemento d’artiglieria ed essere stato insignito della Croce al merito di guerra, nel 1921 si laureò in Giurisprudenza nella Regia Università di Roma. Nel 1934 conseguì la libera docenza in Diritto e procedura penale.
Nel 1939 fu proclamato vincitore del concorso di professore straordinario alla cattedra di Diritto e procedura penale nella Regia Università di Sassari, ma non fu nominato poiché celibe. Nel dicembre 1940 espresse al rettore della Regia Università di Cagliari, Giuseppe Brotzu, la sua intenzione di «contrarre matrimonio in questo prossimo anno», in quanto aspirava a recarsi a Cagliari, spinto anche da ragioni sentimentali «avendo il defunto mio genitore Bernardino Alimena, insegnato in codesto insigne Ateneo», chiedendogli di non assegnare ad altro professore la cattedra di Diritto penale, in modo che potesse esservi chiamato per l'anno scolastico seguente. Nel 1941, dunque, l'Alimena pensò bene di sposare «in tutta fretta (dopo solo venti giorni di fidanzamento) Luigia Serra, per non perdere gli effetti del concorso», e così, il 29 ottobre 1941, fu nominato professore straordinario di Diritto penale presso l'Università di Cagliari, insegnandovi negli anni accademici 1941-1942 e 1942-1943, anche con l'incarico degli insegnamenti di Procedura penale; Diritto corporativo, Storia e dottrina del Fascismo. Nel febbraio 1943 supplì il professore di Diritto amministrativo, trattenuto sotto le armi.
Nel novembre del 1942 venne designato dalla Facoltà giuridica della Regia Università di Padova a successore del professore Vincenzo Manzini nella cattedra di Diritto penale, ma il ministro dell’epoca vi inviò un altro professore. Con Decreto Ministeriale 22 giugno 1943 fu trasferito alla cattedra di Diritto penale e con l’incarico della Procedura penale, nella Regia Università di Trieste, con decorrenza dal 29 ottobre 1943. Alimena, il 28 maggio del 1944 scrisse di non aver potuto raggiungere la sede di Trieste, a causa della situazione bellica, precisando inoltre come non avesse affatto gradito Trieste, poiché «il Ministero mi aveva mandato colà per darmi il contentino, dopo la grossa porcheria fattami dal Ministro Bottai [Giuseppe] per Padova. Ma di tale porcheria dovranno ora rendermi conto». Fu messo temporaneamente a disposizione del Provveditore degli studi di Cosenza con l’incarico di riordinare e sistemare la Biblioteca civica cosentina gravemente colpita dai bombardamenti.
Nel 1945, liberata l’alta Italia, raggiunse la sede universitaria di Trieste. L’insegnamento del Diritto penale fu iniziato con la prolusione “Colpevolezza normativa” letta nel marzo del 1946. Nel 1947 fu giudicato ed elevato alla dignità di professore ordinario di Diritto e procedura penale, restando a Trieste fino al 1948 quando, chiamato con voto unanime dalla Facoltà giuridica dell’Università di Catania, quale professore ordinario, succedeva alla cattedra di Procedura penale già di Guglielmo Sabatini. Tenne la prolusione al corso ufficiale di Diritto processuale penale il 30 gennaio 1949, sul tema “Il problema della Corte d’Assise”.
Le sue opere principali sono:
- Se l'azione penale possa concepirsi come un'attività obbligatoria dello stato, Città di Castello 1928
- La questione dei mezzi inidonei nel tentativo: contributo alla teoria del conato criminoso, Roma 1930
- Osservazioni sulla distinzione del diritto in pubblico e privato, Roma 1931
- Intorno al reato d'inosservanza del regolamento collettivo di lavoro (art. 509 Cod. pen.), Rocca S. Casciano 1932
- Accertamento delle contravvenzioni per l'igiene del lavoro e competenza della polizia giudiziaria, Rocca S. Casciano 1933
- Il delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni ed il taglio dei fili della conduttura elettrica, Roma 1934
- Premeditazione e vizio parziale di mente: conciliabilità, Roma, 1935; Illecita obbiettiva e punibilità, Padova 1935
- In tema di simulazione di reato di calunnia e di frode processuale, Torino 1935
- I rapporti tra la premeditazione ed il vizio parziale di mente, Roma 1935
- Il suicidio nelle assicurazioni sulla vita, Roma 1935
- L'attività esecutiva nel tentativo, Roma 1936
- Illeicità obiettiva e punibilità, Padova 1935
- Appunti di teoria generale del reato, Milano 1938
- Atti idonei nel delitto di estorsione, Roma 1938
- Le condizioni di punibilità, Milano 1938
- Il concetto unitario del reato colposo, Padova 1939
- La dichiarazione di fallimento come condizione di punibilità nei reati di bancarotta, Padova 1939
- L' elemento psicologico nelle contravvenzioni, Milano 1939
- La colpa nella teoria generale del reato, Palermo 1947
- Il problema della corte di assise, Napoli 1949.
Si iscrisse al Partito Nazionale Fascista il 3 marzo 1925 e, il 26 gennaio 1942, prestò giuramento al Regime davanti al rettore Giuseppe Brotzu, ai testimoni Pietro Leo e Anna Riva. Nel 1929 partecipò al concorso della Fondazione Sestini indetto dalla Rivista Penale fondata dal professore Luigi Lucchini, conseguendone il premio per il lavoro Se l’azione penale possa concepirsi come un’attività obbligatoria dello Stato. Fu membro del Direttorio e del Sindacato degli avvocati e procuratori di Cosenza dal 1935 al luglio 1943. Fu Socio ordinario dell’Accademia cosentina e ne rivestì la carica di Segretario Perpetuo. Nel 1946 ricevette la nomina ministeriale di Corrispondente esperto del Ministero per la Costituente.
- Annuario della Regia Università di Cagliari. Anno scolastico 1941-1942[-1943], Prem. Tip. Ditta Pietro Valdès, Cagliari 1946
- Francesco (A 1898 - Ω 1949), in Gli Alimena - Unical - Università della Calabria
- Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione II, Serie omogenee (1901-1946), s. Fascicoli del personale, Alimena Francesco
Revisore/i: Todde Eleonora