Mameli Efisio
Carriera studente
Passato al Corso di Chimica.
Revisore/i: Todde Eleonora
Carriera studente
Conseguì la laurea il 1896-07-11.
Revisore/i: Todde Eleonora
Carriera docente
Efisio Mameli, fratello di un'altra insigne docente dell'ateneo cagliaritano, Eva Mameli Calvino, frequentò la Facoltà di Scienze fisiche, matematiche e naturali dell'Università di Cagliari, ed in questa conseguì, l'11 luglio 1896, la laurea in Chimica con una tesi sui Nuovi metodi di dosamento degli zuccheri, uno studio che eseguì nel laboratorio di Chimica dell'ateneo sotto la guida di Giuseppe Oddo, titolare della cattedra di Chimica generale e studioso di valore. Dopo la laurea Mameli fu, dal 1892 al 1899, insegnante nelle scuole medie e agrarie di Cagliari, con l'incarico dell'insegnamento degli Elementi di fisica e chimica e della direzione del laboratorio di Chimica presso la Regia Scuola di Viticoltura e di Enologia di Cagliari.
In seguito alla rinuncia del dottor Giuseppe Tarulli, Efisio Mameli fu nominato, dall'anno accademico 1899-1900, assistente presso il gabinetto di Chimica generale dell'Università di Cagliari, sotto la direzione di G. Oddo, e gli fu assegnato lo stipendio annuo di 1500 lire. Nel dicembre del 1904 gli venne conferita per titoli la libera docenza in Chimica generale e dall'anno accademico 1905-1906 impartì nella Facoltà scientifica il corso libero di "Chimica dell'azoto", inoltre, con Decreto ministeriale del 27 gennaio 1906, venne incaricato dell'insegnamento di Chimica generale e della direzione del relativo gabinetto, con lo stipendio annuo di 1.ò250 lire e l'assegno di 700 lire per la direzione, in vece del professor Oddo, impegnato a sostenere il concorso per la medesima cattedra dell'Università di Pavia. Dal 1906, al seguito del maestro, fu assistente e poi aiuto di Chimica generale presso l'ateneo pavese. Qui, continuò la sua attività di ricerca, fu preside della Facoltà e anche prorettore. Dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1922 divenne professore di Chimica generale a Perugia e nel 1924 di Chimica farmaceutica a Parma. Nel 1932 fu chiamato a succedere a Pietro Spica nella Chimica farmaceutica di Padova. Qui fondò il nuovo Istituto di Chimica farmaceutica e tossicologica, inaugurato il 31 ottobre 1937 (divenuto nel marzo 1984 Dipartimento di Scienze farmaceutiche), e di cui fu nominato direttore. Collocato fuori ruolo per limite di età nel 1948, venne nominato emerito nel 1950.
Ricordiamo qui solo alcune tra le sue numerose pubblicazioni:
- Ricerche sul potere riduttore di alcuni zuccheri col metodo elettrolitico (in collaborazione col Dott. G. Tarulli), «Gazzetta chimica italiana», XXX, febbraio 1897
- Appunti di acidimetria, Annuario della R. Scuola di Viticoltura ed Enologia di Cagliari, 1899
- Su di un nuovo calcimetro, Annuario della R. Scuola di Viticoltura ed Enologia di Cagliari, 1899
- La fermentazione mannitica nei vini sardi, Annuario della R. Scuola di Viticoltura ed Enologia di Cagliari, 1899
- Contributo allo studio dell'ossidasi, Annuario della R. Scuola di Viticoltura ed Enologia di Cagliari, 1899
- Esperienze di coltivazione della barbabietola da zucchero in Sardegna (in collaborazione col Prof. Cucovich), Annuario della R. Scuola di Viticoltura ed Enologia di Cagliari, 1899
- Sulla reazione di Kolbe per la formazione degli ossiacidi aromatici in presenza di un solvente indifferente (in collaborazione col dottor O. Casagrandi), «Gazzetta chimica italiana», 1900
- Azione dell'acido nitroso sugli acidi ortoossicaboarrilici e sulla loro costituzione (in collaborazione col dottor O. Casagrandi), «Gazzetta chimica italiana», 1900
- Posizione dei gruppi NO2 ed NH nei mononitro ed aminoderivati dell' aldeide e dell'acido piperonilici, «Gazzetta chimica italiana», 1906
- Chimica tossicologica, Torino 1927.
Nel 1915 si arruolò volontario nell'esercito con il grado di sottotenente del 1° reggimento Genio Zappatori. Fu con la 13.a e 33.a Compagnia Zappatori sul fronte dell'Isonzo e del Carso. Fu mobilitato, come gran parte dei chimici italiani, per far fronte al conflitto con il ricorso massiccio agli aggressivi chimici (proibiti dalle convenzioni internazionali dell'Aia del 1899 e del 1907).
Nel novembre del 1915 Mameli costruì a Cervignano, a ridosso del fronte, il laboratorio chimico della 3ª armata, che diresse per tutta la durata del conflitto. Il comando supremo lo incaricò inoltre di tenere, su tutto il fronte, conferenze agli ufficiali ed esperienze pratiche per le truppe, sui gas asfissianti e la relativa difesa personale e collettiva. Con tali compiti partecipò all'offensiva italiana sul monte Pasubio, nel dicembre del 1916, e a quella sul Carso, nell'agosto del 1917. Fu insignito con la croce al merito di guerra e congedato nel 1919 con il grado di capitano. Nel 1945, nel processo di ristrutturazione postbellica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Mameli fu nominato direttore del neonato Centro di studio per la chemioterapia, ospitato presso l'istituto di Chimica farmaceutica padovano, e restò in carica fino al 1947. Il Centro divenne una delle istituzioni di eccellenza della ricerca italiana sui sulfamidici e in generale sugli antibiotici. Nel 1953 fondò, insieme con altri studiosi, la Società italiana di scienze farmaceutiche (SISF), di cui fu il primo presidente. Mameli fu socio di molte accademie e società italiane e straniere; medaglia d'oro dei Benemeriti della Scuola della Cultura e dell' Arte; presidente per dieci anni della Sezione Veneta della Società Chimica Italiana. Partecipò ai Congressi internazionali finchè gli fu possibile: così nel 1951 negli Stati Uniti, nel 1953 in Svezia spingendosi fino al Circolo polare, nel 1955 in Svizzera.
- Annuario della Regia Università di Cagliari. Anno accademico 1899-1900, Prem. Tip. P. Valdés, Cagliari 1900
- L. Musajo, Efisio Mameli, in LA CHIMICA ITALIANA - Società Chimica Italiana, ad vocem
- A. Di Meo, Mameli, Efisio, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 68, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Roma 2007, ad vocem
- G. Nonnoi, Efisio Mameli, tra chimica, trincea e impegno per il progresso, in La Sardegna nella Grande Guerra, a cura di A. Accardo, F. Atzeni, L. Carta, A. Mattone, Gaspari, Udine 2019, pp. 245-290
- Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione II, Carteggio (1848-1900), s. 4.18 (1899), Pos. III C, b. 166, n. 1346
- Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione II, Carteggio (1901-1946), s. 1.4 (1903), Pos. III E, b. 12, n. 139; ivi, s. 1.5 (1904), Pos. III F, b. 17, n. 190; ivi, s. 1.6 (1905), Pos. VI B, b. 22, n. 266; ivi, s. 1.7 (1906), Pos. III A, b. 28, n. 319
Revisore/i: Todde Eleonora