Mameli Calvino Giuliana Luigia Evelina
Carriera studente
- Nell'anno accademico 1903-1904 sostenne gli esami di: Geometria analitica 28/30 - Chimica 28/30 - Mineralogia 28/30 - Algebra complementare 30/30 - Geometria proiettiva 30/30.
- Nell'anno accademico 1904-1905 sostenne gli esami di: Fisica 27/30 - Calcolo infinitesimale 30/30 - Geometria descrittiva con disegno 27/30.
- Segreteria studenti della Facoltà di Scienze, Facoltà di Scienze fisiche, matematiche e naturali, Registro delle matricole, vol. II, registrazione n. 118
Revisore/i: Todde Eleonora
Carriera studente
- Nell'anno accademico 1905-1906 passò al corso di Scienze Naturali, e sostenne gli esami di: Botanica 30/30 e Zoologia 29/30.
- Nell'anno accademico 1906-1907 si trasferì presso l'Università degli Studi di Pavia. Il 14 novembre 1906 l'Università di Cagliari rilasciò il foglio di congedo.
- Segreteria studenti della Facoltà di Scienze, Facoltà di Scienze fisiche, matematiche e naturali, Registro delle matricole, vol. II, registrazione n. 118
Revisore/i: Todde Eleonora
Carriera docente
Giuliana Luigia Evelina Mameli, detta Eva, nacque a Sassari da Maddalena Cubeddu e Giovanni Battista, colonnello dei carabinieri. In seguito al pensionamento di quest'ultimo, la famiglia Mameli si trasferì a Cagliari, dove Giuliana frequentò l'Istituto Tecnico. Nel 1903, s’iscrisse al corso di Matematica presso l’Ateneo cagliaritano, per poi passare al corso di Scienze Naturali. In seguito alla morte del padre, nel 1906 si trasferì con la madre a Pavia, dal fratello maggiore Efisio, professore di Chimica organica all'università. Qui, proseguì gli studi in Scienze naturali, frequentò le lezioni del botanico Giovanni Briosi e, ancora studentessa, pubblicò un primo lavoro (Sulla flora micologica della Sardegna. Prima contribuzione, in Atti dell'Istituto botanico di Pavia, s. 2, XIII [1907], pp. 153-175), seguito da una Seconda contribuzione (ibid., XIV [1908], pp. 2-18). Si laureò nel 1907 e iniziò una brillante carriera come assistente volontaria nel laboratorio crittogamico e per la cattedra di Botanica dell'ateneo pavese, incarico che tenne fino all'anno accademico 1910-1911. Nel 1908, ancora a Pavia, conseguì il diploma di scuola di Magistero e, dopo un periodo a Londra, nel 1910 ottenne l'abilitazione; ebbe poi incarichi di insegnamento delle Scienze naturali nelle scuole secondarie, riuscendo a rimanere a Pavia e a continuare l'attività di ricerca. Nell'anno accademico 1911-1912, con l'incarico di assistente in sovrannumero di Botanica, poté dedicarsi agli studi di Fisiologia e Patologia vegetale che, nel 1917, le avrebbero permesso di conseguire il ruolo di assistente di Botanica per comando, fino al 1919-1920.
La sua fama giunse fino a Cuba, dove Mario Calvino, eminente agronomo sanremese, dopo aver lavorato dal 1908 in Messico, dirigeva dal 1917 la Stazione sperimentale agronomica di Santiago de la Vegas, non lontano da L'Avana. Tenutosi sempre in contatto con la Società botanica italiana, egli conosceva i lavori di Pollacci e della Mameli e, dovendo inserire nel gruppo di lavoro istituito per riorganizzare il laboratorio un botanico esperto di genetica per le ricerche sulle piante tropicali, nell'aprile del 1920 approfittò di un brevissimo soggiorno in Italia per partecipare a un convegno di Botanica e recarsi dalla Mameli. Le chiese di sposarlo, di raggiungerlo a Cuba e di essere a capo del dipartimento di Botanica della Stazione, ripartendo subito dopo. Per quanto stravagante fosse la richiesta, la Mameli accettò, si sposò per procura nello stesso mese e poco dopo raggiunse il marito a Cuba, dove ripeté il rito il 20 ottobre dello stesso anno. Iniziò subito il lavoro di ricerca. Dopo tre anni, il 15 ottobre 1923, in un coloratissimo bungalow nel giardino tropicale adiacente la casa, dette alla luce il figlio Italo Giovanni, che sarebbe diventato uno fra i maggiori scrittori italiani del XX secolo.
Oltre alle iniziative scientifiche, i Calvino avviarono anche iniziative sociali, come l'istituzione di una scuola agricola per i "campesinos" e i loro figli. Tra il 1924 e il 1925 si trasferirono nell'Oriente di Cuba, alla Stazione sperimentale agricola Chaparra di San Manuel, per la coltivazione e il miglioramento della canna da zucchero, dove fondarono la rivista La Chaparra agricola. Nel 1925 i coniugi tornarono in Italia, per le conseguenze di un uragano che aveva devastato Cuba e per riprendere un progetto di Stazione sperimentale di floricoltura a Sanremo, che Calvino aveva elaborato prima della partenza per l'isola con l'amico Orazio Raimondo, sindaco della città e poi deputato socialista. Il rovescio economico della Banca Garibaldi sembrò far fallire il progetto, ma Calvino decise di tornare comunque a Sanremo e di assumere la direzione della Stazione, ancora senza sede; poco dopo allo scopo acquistò villa Meridiana, dotata di una grande tenuta.
Il 1° marzo 1926, in seguito a concorso, Giuliana Mameli fu nominata professore non stabile di Botanica presso l'Università di Cagliari, incarico che tenne insieme con la direzione dell'Orto botanico: due posizioni accademiche che nessuna donna aveva fino ad allora ottenuto. Riportò l'Orto, abbandonato nel corso della guerra, al disegno originario di Patrizio Gennari, reintroducendo piante rare a memoria della vegetazione naturale dell'isola prima delle alterazioni apportate dai Cartaginesi. La nascita del secondogenito Floriano, nel 1927, la costrinse a chiedere un periodo di aspettativa (dal 16-11-1926 al 15 -11-1927; dal 16-11-1927 al 15-02-1928 e dal 01-12-1928 al 30-08-1929) ma, non potendo riprendere servizio alla fine di tale periodo, il 9 settembre 1929 rassegnò le dimissioni dagli incarichi accademici. Così scrisse al rettore Roberto Binaghi: «Ho preso con vivo rincrescimento questa determinazione, ma, fra gli obblighi famigliari e quelli di insegnante, è mio dovere ubbidire ai primi». Le sue dimissioni furono accettate a decorrere dal 1° settembre.
Da allora la Mameli si dedicò al laboratorio e al giardino; diresse con il marito due riviste tecniche, si impegnò nella redazione della rivista «Il Giardino fiorito», da loro fondata nel 1931; collaborò con l'Enciclopedia Italiana e con l'Enciclopedia dell'agricoltura. A tali attività aggiunse anche un impegno protezionista, figurando tra i fondatori di uno dei primi comitati italiani per la protezione degli uccelli utili all'agricoltura.
I suoi studi spaziarono tra numerosi filoni di ricerca di base e applicata, dalla crittogamologia alla fisiologia, genetica vegetale, fitopatologia e floricoltura, concretizzandosi in più di 200 pubblicazioni. Nelle prime ricerche citate, in collaborazione con il fratello Efisio, studiò il profilo chimico di piante medicinali e aromatiche sarde. Con Pollacci svolse studi sulla fotosintesi clorofilliana e l'assimilazione dell'azoto. Da giovane assistente si occupò di fisiologia e patologia vegetale, dedicando un corso a La tecnica microscopica applicata allo studio delle piante medicinali e industriali, Pavia 1915. Con il trasferimento a Cuba si volse alla botanica tropicale, con particolare attenzione ai cereali e al miglioramento delle colture di canna da zucchero e tabacco (1917-1925). Nel periodo successivo, a Sanremo, la sua attività si arricchì di una consistente integrazione tecnico-produttiva: dal miglioramento di piante da fiori in coltura, all'introduzione e acclimatazione di nuove specie come garofani, rose, gladioli, giaggioli, fresie, e molte altre. Tra le sue pubblicazioni: Botánica de la cana de azúcar (s.l. né d.); Commenti ad alcuni recenti lavori sulla biochimica dei licheni, Forlì 1925; Caratteri xerofitici della canna da zucchero, Forlì 1926; I fiori nelle diverse lingue: denominazione dei fiori coltivati più comuni nelle lingue latina, italiana, francese, inglese, tedesca, spagnuola, Sanremo 1937; Biologia fiorale della Persea drymifolia (Aguacate) coltivata in Sanremo, Sanremo 1938; Azione di sostanze rizogene su piante da fiore, Sanremo 1939; Orientamenti e progressi nella coltivazione delle rose, Firenze 1957; Dizionario etimologico dei nomi generici e specifici delle piante da fiori ed ornamentali, Sanremo 1972; Il miglioramento genetico in floricoltura: i narcisi, Roma s.d.; Il miglioramento genetico in floricoltura: gli anemoni, Roma s.d.; Il presente e l'avvenire del miglioramento genetico in floricoltura, Firenze s.d. [ma 1961].
Rilevante fu anche il suo impegno di divulgatrice: nel 1924 curò la riedizione di un libro di J. Bretland Farmer, Plant life, redigendone sei nuovi capitoli (J. Bretland Farmer - E. Mameli Calvino, Morfologia biologica vegetale, con 96 figure, Milano); nel 1953 curò la traduzione italiana di Practical plant breeding di W.J.C. Lawrence (Guida pratica alla genetica vegetale, Bologna; rist., con titolo modificato, Milano 1960 e 1974), portando in Italia una chiara esposizione delle teorie cromosomiche dell'eredità in rapporto all'ortofloricoltura.
Pur continuando gli studi scientifici, sebbene a ritmo ridotto, durante la prima guerra mondiale la Mameli si dedicò alla cura dei soldati feriti e dei malati di tifo ricoverati all'ospedale Ghislieri, per cui fu insignita di una medaglia d'argento della Croce rossa e di una di bronzo del ministero dell'Interno. Nel 1919 vinse un premio per le scienze naturali dell'Accademia nazionale dei Lincei.
- A. Dröscher, Mameli Calvino Eva Giuliana, in Scienza a due voci. Le donne nella scienza italiana dal Settecento al Novecento, dizionario delle scienziate italiane (Dipartimento di Filosofia - Alma Mater Studiorum Bologna)
- E. Macellari, Eva Mameli Calvino, collana Le farfalle, Ali&no Editrice, Perugia 2010
- L. Migliore, Mameli, Eva Giuliana, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 68, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 2007, ad vocem
- E. Strickland, Scienziate d'Italia: diciannove vite per la ricerca, Donzelli Editore, 2011
- Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione II, Serie omogenee (1901-1946), s. Fascicoli del personale, Calvino Giuliana
Revisore/i: Todde Eleonora