Zedda Giuseppe

Luogo di nascita
Terralba
Data nascita
1767
Data morte
1849
Luogo di morte
Cagliari

Madre
Garau

icona Carriera studente

Facoltà
Giurisprudenza
Anno accademico di licenza
1794-1795
Titolo tesi licenza
Quod metus causa gestum erit
Segnatura archivistica della tesi di licenza
BUCa, F. A. 2102
Anno accademico di laurea
1796-1797
Titolo tesi di laurea
Locati conducti
Carriera

Conseguì il baccellierato il 1791-090-27, la licenza il 1794-10-04 e la laurea il 1795-04-30.


Autore/i: Zedda Valeria
Revisore/i: Todde Eleonora
Aggiornamento scheda: 2020-06-10

icona Carriera docente

Data inizio carriera
1807
Data fine carriera
1812
Facoltà
Giurisprudenza
Insegnamenti
Istituzioni civili; Jus civile II
Biografia

Nell’aprile del 1796 Giuseppe Zedda ebbe, per il suo merito ed anche per lo scarso numero dei componenti del collegio della Facoltà di Leg­gi della Regia Università di Cagliari, «l’implorata dispensa del tempo che gli rimane dei prescritti due anni dopo la laurea per poter presentarsi all’ esame di aggregazione al detto Colle­gio»; fu pertanto ammesso all’esame e aggregato al suddetto collegio il 4 ottobre 1796.

Il 28 aprile del 1803 fu nominato assessore della Regia Università di Cagliari per un triennio a decorrere dal primo gennaio 1803. Successivamente, si distinse negli atti del concorso per la cattedra di Istituzioni civili, che già aveva spesso supplito, con i seguenti motivi: «plurali­tà dei voti riportati; anzianità di laurea; precedente supplenza nella cattedra; eru­dizione e buon fondo di giurispruden­za, chiarezza e facilità nell’esposizione e nella lingua latina. Gli è raccomandata “la fermezza verso gli scolari che potessero denotare uno spirito licenzioso. Ottenne dunque la patente di nomina il 18 gennaio 1807, e lo stipendio annuo di 400 Lire di Piemonte. Mantenne la cattedra fino all'agosto del 1811, quando gli fu assegnata la vacante cattedra di Pandette (seconda di Digesto) e lo stipendio annuo di 175 scudi sardi, «coll’obbligo di spiegar i tre ultimi libri del Codice di Giustiniano nei tre anni del corso di lettura delle Pan­dette, come vi si è dimostrato propenso».

Di idee liberali, nel 1812 prese parte alla congiura di Palabanda: scoperto, riuscì a fuggire in Corsica, ma, il 4 settembre del 1813, fu condannato a morte in contumacia per aver «recluta­to gente per l’insurrezione, e aver somministrato una egregia somma di denaro per distribuirla alle persone che dovevano concorrervi». Si stabilì ad Ajaccio, dove si guadagnò da vivere insegnando italiano. Nel 1847 inoltrò domanda a Torino per ottenere la grazia, che gli fu concessa in considerazione dell’età e della salute cagionevole.

Riferimenti bibliografici
Riferimenti archivistici
  • Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione I, s. 1.5 Patenti di nomina, b. 13, n. 1, cc. 185r-185v, 194v-195r, 217r-217v; ivi, s. 2.1.1 Aggregazioni, b. 47, n. 1, cc. 49; ivi, s. 2.2 Concorsi per l'assegnazione delle cattedre, b. 52, n. 3, cc. 1-12

Autore/i: Cogoni Laura
Revisore/i: Todde Eleonora
Aggiornamento scheda: 2021-09-10