Segni Antonio

Data di nascita
Luogo di nascita
Sassari
Data di morte
Luogo di morte
Roma

Madre
Campus
Annetta
Padre
Segni
Celestino

icona Carriera docente

Data inizio carriera
1925
Data fine carriera
1929
Facoltà
Giurisprudenza
Insegnamenti
Procedura civile e Ordinamento giudiziario; Filosofia del diritto; Diritto commerciale; Diritto ecclesiastico
Biografia

Antonio Segni, più volte presidente del Consiglio dei ministri nell’Italia repubblicana e presidente della Repubblica dal 1962 al 1964, nacque a Sassari il 2 febbraio 1891 da una nobile famiglia di proprietari terrieri con ascendenze liguri. Compì gli studi nel liceo classico Azuni e nel luglio del 1913 conseguì la laurea in Giurisprudenza con lode presso l'Università di Sassari, discutendo una tesi dal titolo Il vadimonium, un pregevole lavoro sulla procedura civile nel diritto romano.

Con l’inizio del primo conflitto mondiale fu richiamato alle armi come ufficiale di artiglieria. Congedato, si dedicò alla professione forense continuando ad approfondire gli studi di Diritto processuale civile.

Iscritto al Partito popolare sin dalla sua fondazione, ne fu consigliere nazionale dal 1923 al 1924 ma con l'avvento del regime fascista, abbandonò completamente l'attività politica.

Nel 1920, in seguito a concorso, fu nominato titolare della cattedra di Diritto processuale civile presso l'Università libera di Perugia, ove insegnò fino ai primi del 1925. Successivamente, dal febbraio 1925 all’ottobre 1929, fu professore straordinario e poi ordinario di Procedura civile e Ordinamento giudiziario nell’Università di Cagliari e preside della Facoltà giuridica dal 1° febbraio 1927 al 31 ottobre 1929.

In quegli anni di permanenza a Cagliari impartì anche gli insegnamenti di Filosofia del diritto (1925-1926), di Diritto commerciale (1925-1926/1926-1927) e di Diritto ecclesiastico (1927-1928/1928-1929).

Annullato, per l’opposizione delle autorità fasciste, il suo trasferimento alla cattedra di Diritto processuale civile a Napoli, trascorse un anno a Pavia, poi, il 1° novembre 1930 fu trasferito a Sassari, dove tenne la cattedra per vent’anni, sino al 1953. In quella università fu inoltre rettore dal 1944 al 1951.

Il 1° febbraio 1954 venne chiamato alla cattedra di Diritto processuale civile all’Università di Roma, che lasciò soltanto quando andò in pensione, nel 1961. Il suo capolavoro come uomo di governo fu la Legge stralcio della riforma agraria, promulgata il 20 ottobre del 1950. Fu colpito da un ictus il 7 agosto 1964, e la morte lo raggiunse a Roma il 1° dicembre 1972.

Ambiti di ricerca

Scrisse numerose pubblicazioni in Diritto processuale civile, commerciale e fallimentare ed agrario. Ne ricordiamo alcune:

  • L'intervento adesivo: studio teorico-pratico, Tip. A. Marchesi, Roma 1919
  • La legislazione processuale di guerra e la riforma del processo civile, Tip. G. Gallizzi, Sassari 1921

  • Revisione degli estimi catastali e la Sardegna, Tip. della Libreria italiana e straniera, Sassari 1924

  • I tribunali del lavoro in Italia, Cedam, Padova 1927
  • Il progetto preliminare di codice penale e il processo civile, Stab. tip. della Soc. Ed. Italiana, Cagliari 1928

  • L'intervento dei creditori e del fallito nelle liti del fallimento, F. Vallardi, Milano 1938

  • Alcuni orientamenti della dottrina processuale germanica, F. Vallardi, Milano 1941

  • Costituzione: democrazia, istruzione, scuola, Ed. U.C.I.I.M., Roma 1959.

Carriera extra accademica

Nel 1942 fu tra i fondatori della Democrazia Cristiana e nel 1946 venne eletto deputato all'Assemblea Costituente. In quel periodo ricevette numerosi incarichi istituzionali e governativi: sottosegretario all'Agricoltura dal 12 dicembre 1944 al 14 luglio 1946, nel governo Bonomi III, nel governo Parri e nel governo De Gasperi I; ministro dell'Agricoltura e Foreste dal 14 luglio 1946 al 26 luglio 1951 nei governi De Gasperi II, III, IV, V e VI; ministro della Pubblica Istruzione dal 26 luglio 1951 al 7 luglio 1953 nel governo De Gasperi VII e dal 2 agosto 1953 al 12 gennaio 1954 nel governo Pella. vicepresidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana e ministro della difesa dal 1º luglio 1958 al 15 febbraio 1959 nel governo Fanfani II; ministro dell'interno dal 15 febbraio 1959 al 25 marzo 1960 nel secondo governo dal lui stesso presieduto; ministro degli affari esteri dal 25 marzo 1960 al 7 maggio 1962 nel governo Tambroni, nel governo Fanfani III e nel governo Fanfani IV, accumulando un curriculum politico di ben 135 mesi da ministro. Fu ministro dell'Agricoltura quando venne varata, grazie ai fondi del Piano Marshall, una riforma agraria detta Legge Stralcio (legge n. 841 del 21 ottobre 1950). Segni fu due volte presidente del Consiglio dei ministri, dal 6 luglio 1955 al 20 maggio 1957 e dal 16 febbraio 1959 al 26 marzo 1960. Fu presidente della Repubblica e la sua presidenza durò solo due anni e mezzo (dall'elezione del 6 maggio 1962 sino alle dimissioni volontarie del 6 dicembre 1964). Socio dell'Accademia dei Lincei, ricevette il Premio "Carlo Magno" nella città di Aquisgrana per gli alti meriti acquisiti nell'azione svolta in favore dell'unità europea. Conseguì una laurea honoris causa all'Università di Piacenza nel 1957 e un'altra all'Università di Washington nel 1959.

Riferimenti bibliografici
  • Annuario della Regia Università di Cagliari. Anno scolastico 1924-1925, Prem. Tip. Ditta P. Valdés, Cagliari 1926
  • Antonio Segni, in I Presidenti - Biografia del Presidente Antonio Segni
  • M. Brigaglia, Segni, Antonio, in Storia dell'Università di Sassari, vol. II, Ilisso, Nuoro 2010, pp. 101-103
  • S. Mura, Antonio Segni. La politica e le istituzioni, Il Mulino, Bologna 2017
  • T. L. Rizzo, I Capi dello Stato: Dagli albori della Repubblica ai nostri giorni 1946-2015, Gangemi Editore 2015

Autore/i: Cogoni Laura
Revisore/i: Todde Eleonora
Aggiornamento scheda: 2022-08-29