Morpurgo Benedetto

Benedetto Morpurgo frequentò le Università di Roma e di Vienna, dove Ernst Wilhelm von Brücke lo scelse come dimostratore nell’istituto di Istologia. Si laureò a Vienna nel 1884 e nello stesso anno si trasferì a Strasburgo per il perfezionamento in Anatomia patologica, in Chimica fisiologica e in Clinica medica. Successivamente, fu assistente nella Clinica presso l’Università di Padova, e poi come volontario nell’istituto di Patologia generale di Giulio Bizzozero a Pavia. Nel 1889-1890 si recò a Roma, presso la scuola di perfezionamento in Igiene del Ministero dell’Interno, appena fondata per potenziare le ricerche nel campo della batteriologia. Nello stesso anno conseguì la libera docenza in Patologia generale e fu nominato medico-ordinario e direttore del laboratorio di Patologia del Manicomio di Collegno. Due anni dopo divenne professore straordinario di Patologia generale presso l’Università di Ferrara e, nel 1895-96 fu incaricato del medesimo insegnamento e della direzione del relativo laboratorio a Siena.

Con Decreto Ministeriale 26 dicembre 1896, venne nominato professore straordinario di Patologia generale nell'Università di Cagliari, in vece del professor Luigi Zanda junior, con lo stipendio di 2100 lire annue e l'assegno di 500 per la direzione del gabinetto annesso. Riconfermato anche per l'anno scolastico 1897-1898, nell'ottobre del 1897 si trasferì nuovamente all'Università di Siena, pertanto il Ministro dispose l'apertura di un concorso per la cattedra cagliaritana, che fu provvisoriamente affidata al dottor Tito Carbone fino alla nomina di un titolare.

Raggiunto l'ordinariato nel dicembre del 1900, a marzo del 1903 Morpurgo fu chiamato ad occupare la cattedra di Patologia generale dell’Università di Torino e a dirigere il relativo laboratorio. Diresse le ricerche del laboratorio di Patologia del Centro di Studio e Cura dei tumori, istituito nel 1925 presso l’Ospedale S. Giovanni di Torino. Nel 1935 fu collocato a riposo per raggiunti limiti di età. Emigrato in Argentina, riuscì a sfuggire alle discriminazioni e alle persecuzioni del regime fascista.