Marchi Alberto
Carriera docente
Nel 1753, compiuti gli studi inferiori, Alberto Marchi entrò nell'Ordine dei Carmelitani di Cagliari e, due anni dopo, emessi i voti religiosi, discusse pubblicamente la tesi in Filosofia. Le successive esperienze nei conventi di Siena, dove studiò Teologia, e di Rimini, dove insegnò Filosofia, segnarono profondamente la sua formazione intellettuale. Rientrò in Sardegna nel 1767 come insegnante di Filosofia nel convento di Sassari.
Il 24 luglio 1770 Alberto Marchi venne nominato professore di Fisica sperimentale nella Regia Università di Cagliari, a seguito del passaggio del professore Giovanni Antonio Cossu alla cattedra di Teologia morale, e gli venne assegnato uno stipendio di 500 lire di Piemonte. Dopo essersi laureato in Teologia e dopo avere conseguito il grado di magister all'interno dell'Ordine (23 aprile 1772), Marchi prese parte ai capitoli provinciali ed esercitò, dal 1777 al 1787, il mandato di priore nel cenobio di Mogoro. Con patente di nomina del 16 novembre 1784 passò alla cattedra di Teologia scolastico-dogmatica e Storia ecclesiastica, a seguito della messa a riposo di padre Tommaso della Vergine, e percepì lo stipendio di 750 lire di Piemonte. L'insegnamento della Fisica sperimentale passò al sacerdote Giuseppe Gagliardi.
Il 9 agosto 1791 Marchi fu nominato prefetto del collegio delle Arti nell'Università di Cagliari, incarico che tenne fino alla morte, avvenuta a Cagliari il 31 agosto 1794. L'incarico di prefetto passò a padre Odoardo Pintor delle Scuole Pie il 24 novembre 1794, mentre la cattedra di Teologia scolastico-dogmatica andò a padre Luigi Dessì.
La Biblioteca universitaria di Cagliari conserva il manoscritto autografo della Theologia scholastico-dogmatica in quattro volumi, per un totale di oltre 500 carte. L'opera raccoglie i trattati composti e utilizzati dal Marchi per i suoi corsi universitari. Egli scrisse inoltre: Orazioni panegiriche, pubblicate a Cagliari nel 1784 a cura di G.F. Simon. L'Orazione funebre nella morte dell'augustissima Maria Antonia Ferdinanda infanta di Spagna e regina di Sardegna e l'Orazione panegirica in lode di s. Tommaso d'Aquino, furono pubblicate a Cagliari nel 1785 e nel 1794, mentre il preannunciato secondo volume delle orazioni panegiriche non vide mai la luce, e il manoscritto dell'opera risultava disperso già nei primi decenni dell'Ottocento. Tra gli scritti del Marchi rivestono un notevole interesse le Osservazioni critiche sulle "Notizie compendiose sacre e profane della città di Cagliari" di G. Cossu (l'autografo, di ventisei carte fittamente vergate, è conservato nella collezione di manoscritti della Biblioteca universitaria di Cagliari).
- P. Meloni Satta, Effemeride Sarda, Tip. G. Dessì, Sassari 1877, pp. 22, 128, 156, 203;
- P. G. Sanna, Marchi, Alberto, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 69, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 2007, ad vocem
- P. Tola, Dizionario biografico degli uomini illustri di Sardegna, vol. II, Tip. Chirio e Mina, Torino 1838, pp. 220-221.
- Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione I, s. 1.5 Patenti di nomina, b. 13, n.1, cc. 52v-53v, 112r-113r, 140r-140v, 153v-154r; ivi, s. 2.2 Concorsi per l'assegnazione delle cattedre, b. 52, n. 2, cc. 41r-46v
Revisore/i: Todde Eleonora