Ermini Giuseppe Rufo

Data di nascita
Luogo di nascita
Roma
Data di morte
Luogo di morte
Roma

Madre
Santambrogio
Adele
Padre
Ermini
Filippo

icona Carriera docente

Data inizio carriera
1927
Data fine carriera
1932
Facoltà
Giurisprudenza
Insegnamenti
Storia del Diritto italiano; Storia del Diritto romano
Biografia

Giuseppe Rufo Ermini, conclusi gli studi al liceo romano «Ennio Quirino Visconti», si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza laureandosi in Storia del Diritto italiano con una tesi su Giovanni da Legnano, giurista di Diritto comune del XIV secolo. Nel 1926 ottenne la libera docenza e l’incarico di Storia del Diritto presso l’Università di Urbino. Nel 1927, in seguito a concorso fu chiamato a Cagliari, dove insegnò Storia del Diritto italiano fino al 1932 ed esercitò anche le funzioni di preside della Facoltà di Giurisprudenza dal 16 marzo 1930 al 31 ottobre 1932. Dall'anno accademico 1928-1929 fu incaricato di tenere anche l'insegnamento di Storia del Diritto romano.

Nel 1932 si trasferì a Perugia e le cattedre di Storia del Diritto italiano e di Storia del Diritto romano vennero affidate al professor Carlo Guido Mor.

Ambiti di ricerca

Il professor Ermini mise soprattutto in luce il complesso rapporto tra Diritto civile e Diritto canonico, inteso quest'ultimo sia in senso stretto, in quanto diritto territoriale applicato nelle terre della Chiesa, sia in senso universale, con particolare riguardo agli inevitabili conflitti di competenze insorgenti al momento della applicazione delle norme, che trovava la sua naturale sede dibattimentale avanti i tribunali della Curia romana.

Membro e segretario della Commissione per lo studio del Diritto comune pontificio, pubblicò nel 1934 la Guida bibliografica per gli studi di diritto comune pontificio (Bologna 1934), poi seguito da Il diritto comune pontificio e la sua bibliografia (Roma 1934). Nel 1943 pubblicò il Corso di diritto comune, che nel 1946 conobbe una successiva edizione riveduta e ampliata (poi riedita a Milano nel 1962). Sulla Sardegna ha scritto il saggio Iscrizione greca relativa alla Sardegna nell’Alto Medio Evo, «Rivista di Storia del Diritto italiano», I, 1928. Divenuto rettore dell'Università di Perugia (dal 1943-44 al 1953-54 e dal 1955-56 al 1975-76), diede alle stampe una Storia della Università di Perugia (Bologna 1947).

Ricordiamo inoltre:

  • Le relazioni fra Chiesa e i comuni della Campagna e Marittima in un documento del sec. XIV, R. Deputazione Romana di Storia Patria, Roma 1925
  • I religiosi nella "Divina commedia", Leo S. Olschki, Firenze 1926
  • I giudici provinciali della monarchia pontificia nel medioevo, R. Università degli studi, Cagliari 1931
  • Il concetto di eredità giacente nella Glossa ordinaria al Corpus iuris, Zanichelli, Bologna 1939

  • Concetto di Studium generale, Soc. tip. modenese, Modena 1942

  • Tradizione di Roma e unità giuridica europea, R. Deputazione Romana di Storia Patria, Roma 1944
  • Lo studio perugino nel Cinquecento, Deputazione di Storia Patria per l'Umbria, Perugia 1946
  • Scritti di diritto comune, CEDAM, Padova 1946

  • Piano per lo sviluppo della scuola nel decennio dal 1959 al 1969: relazione alla Camera dei Deputati, Camera dei deputati, Roma dopo il 1961.

Carriera extra accademica

Il professor Ermini svolse ruoli di grande rilievo politico e seguì la tradizione cattolica della famiglia e l'esempio dell'attività paterna nel partito popolare. Nel 1946 fu candidato a Perugia nelle liste della Democrazia cristiana e fu eletto all'Assemblea costituente. Non fece parte della Commissione dei settantacinque, ma partecipò al dibattito generale sul progetto di costituzione, segnatamente in tema di diritto allo studio. La scuola e l'università furono temi costanti e preminenti della sua attività parlamentare: venne eletto dalla I alla IV legislatura alla Camera dei deputati nel collegio di Perugia-Terni; nel 1968 lasciava la Camera e si candidava, sempre a Perugia, in un collegio del Senato, risultando primo dei non eletti, mentre nel 1972 venne eletto al Senato. Nel primo governo Fanfani fu nominato sottosegretario alla presidenza, con la delega allo spettacolo; Mario Scelba, nel governo da lui presieduto, inizialmente lo riconfermò in tale incarico e poi, in seguito alle dimissioni di Attilio Piccioni da ministro degli Affari esteri, sostituito da Gaetano Martino, il 19 settembre 1954, lo fece subentrare a quest'ultimo come titolare del Ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1958 venne eletto presidente della commissione Pubblica Istruzione della Camera dei deputati. Ermini fu presidente della Giunta centrale per gli studi storici, da lui rappresentata nel Comité international des sciences historiques. Tra gli altri numerosi suoi incarichi fu consigliere della sacra congregazione dei Seminari e delle Università e presidente dell'Istituto cattolico dell'educazione, espresso dall'Azione cattolica italiana.

Riferimenti bibliografici
  • Annuario della Regia Università di Cagliari. Anno scolastico 1927-1928, Prem. Tip. Ditta P. Valdés, Cagliari 1928
  • Ermini, Giuseppe, in La Grande Enciclopedia della Sardegna, a cura di F. Floris, vol. IV, Editoriale La Nuova Sardegna S.p.A., Sassari 2007, pp. 21-22
  • M. Mombelli, Ermini, Giuseppe Rufo, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 43, Istituto della Enciclopedia Italia, Roma 1993, ad vocem

Autore/i: Cogoni Laura
Revisore/i: Todde Eleonora
Aggiornamento scheda: 2022-08-29