Era Antonio
Carriera docente
Antonio Era conseguì la maturità classica presso il Liceo «D. A. Azuni» di Sassari. Nel 1906 si iscrisse alla Facoltà giuridica sassarese e nel 1908 proseguì gli studi all’università di Roma. In seguito allo scoppio della prima guerra mondiale intraprese la carriera militare e, dal 1° agosto 1912 al 16 marzo 1925, prestò servizio in Marina come ufficiale nel corpo di Commissariato militare marittimo. Nel 1918, dopo la guerra, riprese gli studi e il 17 novembre 1921 si laureò a Sassari con il massimo dei voti e la lode, sotto la guida di Benvenuto Pitzorno, con una tesi sui tribunali ecclesiastici in Sardegna. Esercitò poi la professione forense, dopo aver superato gli esami per l’iscrizione nell’albo degli avvocati presso il tribunale di Sassari. Il 20 dicembre 1929 conseguì la libera docenza in Storia del diritto italiano. Nel 1932 ricoprì l’incarico della cattedra di Storia delle istituzioni giuridiche ed economiche della Sardegna presso la Facoltà di Giurisprudenza sassarese e il 29 ottobre 1935 vinse il concorso per la cattedra di Storia del diritto italiano, vacante in seguito al trasferimento a Siena di Sergio Mochi Onory. Allo scoppio della seconda guerra, il 18 giugno 1940 il professor Era venne richiamato alle armi col grado di maggiore commissario della regia marina ed assegnato come ufficiale amministrativo alla direzione di Sanità militare marittima per la Sardegna con sede a La Maddalena e, nel frattempo, continuò ad insegnare. Il 16 novembre 1943 venne nominato preside della facoltà giuridica sassarese dal commissario straordinario Antonio Segni, ma poco dopo rassegnò le dimissioni.
Nell'anno scolastico 1943-1944 fu chiamato all'Università di Cagliari, dove fu incaricato di impartire Scienza delle finanze e Diritto finanziario, Economia politica e a supplire la cattedra di Storia del diritto italiano.
Il 1º novembre 1959 il professor Era fu collocato fuori ruolo per limiti d'età.
Nel 1924 pubblicò un interessante saggio sui formulari notarili divulgati attraverso la stampa. Il volume, Le raccolte di carte specialmente di re aragonesi e spagnoli (1260-1715) esistenti nell’Archivio del Comune di Alghero (Gallizzi, Sassari 1927), analizza dettagliatamente la normativa regia concessa alla sua città natale: emerge in quest’opera la grande passione di Era per la ricerca archivistica che caratterizzerà i suoi successivi studi di storia giuridica sarda. La produzione del professor Era mosta anche un interesse per il diritto processuale: tra il 1928 e il 1929 vedeva la luce un vasto complesso di studi che affrontava il giudizio collegiale (juhi de prohomens) della tradizione catalana, il trapianto degli ordinamenti iberici in Sardegna, l’analisi delle magistrature e della giurisprudenza civile e criminale dei secoli XV-XVI. Collegato a queste ricerche è il volume sui Tribunali ecclesiastici in Sardegna (Gallizzi, Sassari 1929). Le sue ricerche statutarie si concretizzarono nel volume sugli Statuti pisani dal XIV al XVI secolo (Gallizzi, Sassari 1932), nel quale, attraverso un vasto e accurato scavo artistico, analizzò tutte le reformationes degli statuti dal 1323 al 1516. Si interessò anche della storia dell’Università di Sassari – sollecitato, in qualche misura, dal progetto del regime fascista di pubblicare un'organica storia degli atenei italiani - e ne illustrò le fonti costitutive: Per la storia dell'università turritana. Prima serie di documenti editi con note illustrative, in Studi sassaresi, XIX [1942], pp. 57-91. La sua passione per l'indagine archivistica portò alla dettagliata regestazione dei 105 documenti compresi in Un antico libro di ordinanze del Comune di Sassari, in Studi sassaresi, XXI (1948), pp. 261-291. L'impegno e la passione posti nell'insegnamento sono confermati dalla raccolta di lezioni che uscì litografata a Roma nel 1934 (Lezioni di "Storia delle istituzioni giuridiche ed economiche sarde"), che costituisce ancor oggi un fondamentale prospetto delle fonti.
Gli studi più significativi dell'ultimo periodo, che rappresentano quasi una sorta di corpus unitario, sono quelli dedicati al regno di Ferdinando il Cattolico in Sardegna. Nel 1951 la Regione autonoma della Sardegna, aderendo alle sollecitazioni della Deputazione di storia patria, deliberò di fornire i mezzi necessari per l'edizione degli atti dei Parlamenti, sovvenzionando le missioni di studio negli archivi spagnoli e sostenendo le spese editoriali di una collana delle fonti stamentarie. Nel 1951, 1952 e 1953 Antonio Era, insieme con Alberto Boscolo, Luigi Bulferetti e Francesco Loddo Canepa, direttore dell'Archivio di Stato di Cagliari, compì missioni di studio negli archivi di Barcellona, di Valencia, di Simancas e di Madrid.
In questo contesto realizzò l'ampio contributo al V Congreso de historia de la Corona de Aragón, Zaragoza 1954, dedicato alla Storia della Sardegna durante il Regno di Ferdinando il Cattolico, articolata in due parti, dedicata alle vicende politiche ed ai Parlamenti. Collegato alle ricerche stamentarie è anche il saggio Reunión extraordinaria del Parlamento sardo en 1495, in Archivo de historia del derecho español, XXII (1953), pp. 593-609. Sempre sull'età ferdinandina è l'articolo relativo alla nascita del tribunale dell'Inquisizione in Sardegna: I primi dieci inquisitori del S. Ufficio in Sardegna, in «Rivista di storia del diritto italiano», XXVIII [1955], pp. 7-11.
Usciva intanto nella collana «Acta Curiarum Regni Sardiniae» Il Parlamento sardo del 1481-85, Milano 1955, che rappresenta sicuramente il più importante e impegnativo degli ultimi lavori dell'Era; l'autore infatti realizzò non soltanto un'edizione accurata degli atti, ma descrisse minuziosamente anche le vicende storiche della Sardegna alla fine del XV secolo. Il 9 maggio 1950, a chiusura del III convegno internazionale di studi sardi, pronunciò una relazione, L'autonomia del "Regnum Sardiniae" nell'epoca aragonese-spagnola, «Archivio storico sardo», XXV [1957], pp. 211-225, che rappresenta, pur nella sua brevità, uno studio illuminante sulla natura del vincolo istituzionale tra la Sardegna e la Corona di Spagna.
Di orientamento conservatore, Antonio Era si dedicò anche alla vita politica. Il 10 maggio 1949 fu eletto consigliere nella lista del Partito nazionale monarchico. Il 23 maggio fu nominato vicepresidente del Consiglio regionale, carica che ricoprì sino al 14 giugno 1953. Fu insignito del diploma di prima classe per i benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte (1959) e della commenda dell'Ordine civile di Alfonso X (1957).
- Annuario della R. Università di Cagliari. Anno accademico 1943-1944, Prem. Tip. Ditta P. Valdés, Cagliari 1946
- A. Mattone, Era, Antonio, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 43, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Roma 1993
- Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione II, Serie omogenee (1901-1946), s. Fascicoli del personale, Era Antonio
Revisore/i: Todde Eleonora