Bottiglioni Gino
Carriera docente
Gino Bottiglioni nacque a Carrara nel 1887, da Francesco Bottiglioni, scultore e proprietario di un piccolo laboratorio di marmi, e Marcella Fabricotti, entrambi di origini sarzanesi. Dal 1901 al 1903 frequentò il ginnasio E. Repetti di Marina di Carrara, per poi terminare gli studi presso il liceo G. Galilei di Pisa dove conseguì la licenza durante l’a.s. 1905-1906. Intraprese gli studi universitari in Lettere presso la Scuola Normale di Pisa dove ebbe la possibilità di formarsi sotto rinomati insegnanti quali: Francesco Flamini, Alessandro D’Ancona, Gioachino Volpe e Pasquale Villari. Nel 1910, si laureò in glottologia con il massimo dei voti e lode accademica con una tesi sul tema delle “Note morfologiche sui dialetti di Sarzana, S. Lazzaro, Castelnuovo Magra, Serravalle Nicola” (dalla quale, nel 1911, scaturirà una pubblicazione su una rivista) sotto la guida del prof. Clemente Merlo. Si perfezionò poi a Firenze presso i linguisti Pio Rajna ed Ernesto Giacomo Parodi.
Terminati gli studi universitari, dal 1912 intraprese la sua carriera di insegnante trasferendosi poi, nel 1915, in Sardegna dove, fino al 1918, ricoprì il ruolo di docente presso le Regie Scuole Normali di Cagliari. Successivamente divenne preside del liceo D. Manin, ruolo che ricoprì dal 1923 al 1926. Contemporaneamente a questo suo ultimo incarico, nel biennio 1924-25, ricoprì il ruolo di professore incaricato di storia comparata delle lingue classiche presso la Regia Università di Pavia, mantenendo la cattedra anche per l’a.a. successivo come professore comandato.
Nel novembre 1924 inoltrò una lettera alla Regia Università di Cagliari con la quale richiedeva l’assegnazione della cattedra di glottologia sarda e, in maniera gratuita, la cattedra di una materia affine (linguistica neolatina o letteratura sarda). L’Università di Cagliari, «dato il numero relativamente esiguo degli studenti iscritti, ritenne che non convenisse per [quell’anno] aumentare oltre misura il corpo insegnante e quindi, nel limite del possibile, [che] gli incarichi [dovessero] essere assegnati ai professori di ruolo». La domanda del Bottiglioni venne quindi rifiutata e la cattedra gratuita di glottologia sarda venne assegnata al prof. Benvenuto Terracini, già docente di storia comparata delle lingue classiche presso l’Università.
In seguito al trasferimento del prof. Terracini alla Regia Università di Padova e «dopo aver ben considerato tutte le soluzioni possibili e i bisogni della facoltà, si [deliberò l’apertura del] concorso per nominare un insegnante di ruolo». Bottiglioni vi prese parte risultandone primo classificato (la graduatoria finale venne comunicata tramite telegramma del ministro dell’istruzione Frascherelli datato 7 dicembre 1926). Formalmente invitato a presiedere la cattedra di storia comparata delle lingue classiche e neolatine (esame (obbligatorio; comune al primo biennio delle lauree in Lettere e Filosofia) presso la Facoltà, riceverà da quest’ultima la proposta di tenere anche la cattedra di dialettologia sarda.
Nella seduta del Consiglio del 26 gennaio 1927, alla quale per la prima volta prese parte anche il Bottiglioni, il preside della Facoltà, prof. Giacomo Tauro, rivolse un saluto ai nuovi colleghi e si congratulò in particolare con il Bottiglioni per «la dotta e brillante prolusione» «nella quale mise a rilievo le divergenze fondamentali fra i due principali indirizzi che si [contendevano allora] il campo della glottologia».
Il 16 febbraio 1927, l’Università confermò al prof. Bottiglioni l’incarico di docenza per il corso di dialettologia sarda (esame (a scelta; al secondo biennio della laurea in Lettere) per l’a.a. 1927-28, incarico che tuttavia, a settembre dello stesso anno, il Ministero della Pubblica istruzione non riconfermò.
Durante le vacanze, il Bottiglioni si ammalò e subì un’operazione chirurgica della quale rese nota la Facoltà con lettera del 27 ottobre nella quale informava il rettore dell’impossibilità di recarsi a Cagliari per l’inizio delle lezioni a causa dell’andamento delle sue condizioni di salute che gli impedivano di intraprendere il viaggio. Considerando il suo stato di salute precaria, richiese di essere sostituito in vista dei successivi esami rassicurando poi che avrebbe recuperato il tempo perso con delle lezioni suppletive. Concluse poi la lettera comunicando al rettore che per l’a.a. successivo (1927-28) avrebbe potuto ricevere una convocazione «dalla Facoltà di Pavia ma [che], probabilmente per una scadenza di date non si farà nulla» e di conseguenza avvisa che ritornerà a Cagliari il prima possibile. In realtà, il 14 novembre il preside informò il Consiglio del possibile trasferimento del professor Bottiglioni presso la Regia Università di Pavia, trasferimento che verrà poi ufficializzato il 18 novembre e che avrà decorrenza a partire dal 1 Dicembre del 1927.
In merito alla sua partenza il rettore Roberto Binaghi scrisse:
«Mentre mi compiaccio per l’attestato di stima tributatoLe dalla Facoltà di Pavia, sento di doverle esprimere tutto il mio rammarico per il Suo allontanamento da questa Università, dove lascia luminoso ricordo della Sua attività didattica e scientifica».
A ricoprire la cattedra lasciata vuota venne chiamato il professor Giacomo Devoto, terzo classificato al concorso del 1926, in quanto il secondo classificato, Alfredo Schiaffini, teneva già una cattedra presso la Regia Università di Genova.
Al termine dell’esperienza cagliaritana, Gino Bottiglioni proseguì la sua carriera di docente presso la Regia Università di Pavia, dove insegnò dal 1927 al 1938, e successivamente alla Regia Università di Bologna, dove insegnò fino al 1958.
Durante la sua carriera accademica, il Bottiglioni concentrò i suoi studi principalmente verso l’ambito della glottologica e della fonetica, ma anche della geografia linguistica, della metodologia generale, della dialettologia, del latino e delle lingue italiche. Questo suo interesse poliedrico lo portò a pubblicare oltre 50 titoli, tra i quali si annoverano:
- I nomi del MUFLONE e i riflessi indo-europei della radice *MU “ muggito ,, , “ ronzio ,, ecc., Bologna, 1927, pubblicato all’interno degli Annali della Facoltà di lettere e filosofia della R. Università di Cagliari;
- Elementi prelatini nella toponomastica corsa con particolare riguardo all’etrusco, Firenze, Tipografia classica, 1929;
- Storia della parola e metodologia linguistica, Bologna, Tip. Azzoguidi, 1958;
- Dalla Magra al Frigido. Saggio fonetico, in Revue de dialectologie romane, 1911, pp. 77-143;
- L’ Atlante linguistico-etnografico della Corsica: Promosso dalla R. Università di Cagliari, Pisa, L'Italia dialettale, 1932-1944.
La sua pubblicazione più importante, frutto di una lunga attività preparatoria di inchieste pluriennali, è sicuramente l’atlante, opera in 10 volumi pubblicati a Pisa tra il 1933 e il 1944.
Accanto alla passione per la linguistica, durante il primo soggiorno sardo (1915-1918), il Bottiglioni ebbe modo di sviluppare anche il suo interesse per il folklore e le tradizioni, puntando la sua attenzione in particolare verso la Sardegna.
«Dimorando in Sardegna per un tempo assai lungo, è accaduto a me, come a tanti altri, di non poter resistere al desiderio di conoscere un po’ intimamente quell’isola piena d’interesse e di attrattive per chi voglia studiare la sua natura, la sua storia, il suo popolo».
Fondamentale in questo senso fu il rapporto di stima e amicizia con il canonico sardo don Pietro Maria Cossu, personaggio di spicco nel contesto novecentesco isolano al quale il Bottiglioni inviò le sue pubblicazioni perché le leggesse e ne facesse una recensione. Riguardo a queste tematiche pubblicò:
- Leggende e tradizioni di Sardegna: testi dialettali in grafia fonetica, Ginevra, Olschki, 1922;
- Vita sarda: guida essenziale al folclore e alla lingua di Sardegna, Milano, Trevisini, 1925.
Oltre alla sua carriera di docente universitario, Gino Bottiglioni ricoprì diversi ruoli, tra i quali:
- membro ordinario dell'Istituto di studi etruschi (1934-35);
- socio della Société de linguistique di Parigi (1937-38);
- socio corrispondente della R. Deputazione di storia patria per la Sardegna e per le antiche province modenesi;
- presidente dell’Accademia felsinea di lettere, arti e scienze;
- fondatore e patrono del Comitato apuano di etnografia e linguistica.
- Annali della Facoltà di lettere e filosofia della R. Università di Cagliari, Università degli Studi di Cagliari, Cagliari, 1926.
- Annuario accademico (anno 1924-1925), Regia Università degli studi di Pavia, tip. Succ. Bizzoni, Pavia, 1925.
- Annuario accademico (anno 1925-1926), Regia Università degli studi di Pavia, tip. Succ. Bizzoni, Pavia, 1926.
- Annuario della R. Università degli studi di Cagliari per l'anno scolastico..., Tip. Timon, Cagliari, 1926.
- Gino Bottiglioni, Leggende e tradizioni di Sardegna, Nuoro, Ilisso, 2003
- Luciano Faenzi, Gino Bottiglioni: glottologo carrarese, in L’ape, Organo di Informazione del Centro Studi “Alcide de Gasperi”, ottobre 2008, p. 3
- https://www.treccani.it/enciclopedia/gino-bottiglioni_%28Dizionario-Biografico%29/
- https://archiviostorico.unibo.it/System/27/669/bottiglioni_gino.pdf
- https://prosopografia.unipv.it/docenti/503
- Archivio Centrale dello Stato, Ministero della pubblica istruzione, Direzione generale dell'istruzione universitaria, Divisione prima, Fascicoli personali dei professori ordinari, III versamento, 1940-1970, b. 74, Bottiglioni Gino
- Archivio Storico dell’Università di Cagliari, Sezione II, Carteggio (1901-1946)
- Archivio Storico dell'Università di Cagliari, sezione II, Verbali della Facoltà di Lettere e Filosofia
- Biblioteca Universitaria di Cagliari, fondo Pietro Maria Cossu, corrispondenza
Revisore/i: Todde Eleonora