Weinrich Harald

Harald Weinrich è nato a Wismar nel 1927, ha studiato filologia romanza e filologia classica, germanistica e filosofia a Münster, Friburgo (Brisgau), Tolosa e Madrid. Ha conseguito la laurea nel 1953 con uno studio sul Don Chisciotte. A Münster è stato allievo di Heinrich Lausberg che, negli anni '50, era professore ordinario di filologia romanza in quell'ateneo. Dopo il dottorato e l'abilitazione alla libera docenza, ha insegnato linguistica nell'Università di Bielefeld, di cui è cofondatore. Professore ordinario assai giovane, ha ricoperto diverse cattedre, a Kiel, Colonia, Bielefeld e Monaco, dove ha fondato l'Institute Deutsch als Fremdsprache (Tedesco per Stranieri). In qualità di visiting professor Harald Weinrich ha insegnato nelle Università del Michigan (1963-1964), di Princeton (1977), alla Scuola Normale Superiore di Pisa (Cattedra Galileo, 1992-1993). Inoltre è stato fellow al Wissenschaftskolleg a Berlino (1987-1988). L'anno seguente, è stato invitato a occupare al Collège de France la Chaire Européen. Al Collège de France è stato il primo tedesco, ma anche il primo straniero, a ricoprire la cattedra Langues et Littératures romanes (1992-1998). Harald ha ricevuto diversi riconoscimenti nazionali ed internazionali per la sua vastissima e fondamentale produzione scientifica. Ha ricevuto le lauree honoris causa dalle Università di Bielefeld, Heidelberg, Ausburg, Roma, Madrid e Cagliari. Il riconoscimento ufficiale dei suoi meriti si è concretizzato con il conferimento della Croce Federale al merito classe I. Weinrich è stato inoltre membro delle Accademie Scientifiche di Darmstadt, Düsseldorf, Göttingen, dell'Accademia della Crusca (Firenze) e dell'Accademia Europea. Dall'ottobre del 2003, è socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei (Roma).
Ha ottenuto numerosi premi letterari, fra i quali si ricordano il premio "Sigmund Freud", il premio "Konrad Duden", il premio "Karl Vossler" e il "Hansischer Goethe-Preis".  I primi lavori sono dedicati alle lingue romanze, tra cui Das Ingenium Don Quijotes (1956) e Phonologische Studien zur romanischen Sprachgeschichte (1958). In seguito ha rivolto la sua attenzione ai problemi della linguistica testuale, delle letterature comparate e della storia delle idee. Tra i suoi testi tradotti in lingua italiana vanno citati Metafora e menzogna: la serenità dell'arte (1976), Vie della cultura linguistica (1989), Lete. Arte e critica dell'oblio (1999), Il tempo stringe. Arte ed economia della vita a termine (2004) e Piccole storie sul bene e sul male (2009).