Vanoni Ezio

Data di nascita
Luogo di nascita
Morbegno
Data di morte
Luogo di morte
Roma

Madre
Samaden
Luigia
Padre
Vanoni
Teobaldo

icona Carriera docente

Data inizio carriera
1931
Data fine carriera
1933
Facoltà
Giurisprudenza
Insegnamenti
Scienza delle finanze e Diritto finanziario; Statistica; Economia politica
Biografia

Ezio Vanoni compì gli studi liceali presso il ginnasio "G. Piazzi" di Sondrio.

Nel 1921 si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza del Collegio Ghislieri di Pavia. Qui diventò uno degli allievi prediletti di Benvenuto Griziotti, fondatore di una ‘scuola’ di Scienza delle finanze e studioso di ideali socialisti. Negli anni universitari Vanoni aderì al socialismo democratico e, dopo il delitto Matteotti, divenne il capo degli studenti socialisti, procurandosi la fama di sovversivo che lo accompagnò per tutti gli anni del Fascismo. Il 25 luglio 1925 si laureò in Giurisprudenza, con il massimo dei voti e la lode, discutendo con Griziotti una tesi dal titolo Natura e interpretazione delle leggi tributarie, poi pubblicata nel 1932.

Il 1° febbraio 1931 fu chiamato all'Università di Cagliari in qualità di professore incaricato di Scienza delle finanze e Diritto finanziario presso la Facoltà di Giurisprudenza e fu incaricato anche dell'insegnamento, vacante, di Statistica. In quell'anno aprì a Milano uno studio di avvocato civilista. Nell'anno accademico 1931-1932 venne incaricato di impartire l'insegnamento di Economia politica.

Nel 1932 ottenne la libera docenza in Scienza delle finanze e Diritto finanziario. Nel 1933 ebbe l'incarico di Scienza delle finanze e Diritto finanziario all'Università la Sapienza di Roma.

Ambiti di ricerca

Tra le sue molteplici opere, qui ricordiamo:

  • Osservazioni sul concetto di reddito in finanza, L'Ital-grafica, Milano 1932
  • Rassegna di legislazione tributaria, Cedam, Padova 1937

  • Lezioni di diritto finanziario e scienza delle finanze tenute nell'anno 1936-37-15. nella R. Università di Padova e nel R. Istituto Superiore di economia e commercio di Venezia, Cedam, Padova 1937

  • Le entrate industriali dello Stato e l'imposta comunale sulle industrie, commerci, arti e professioni, Cedam, Padova 1937

  • Il passaggio delle riserve a capitale nelle anonime e la tassa di registro, Cedam, Padova 1937

  • La applicazione della tassa graduale di registro alla ripartizione dei dividendi tratti dalle riserve, Cedam, Padova 1938

  • Il problema della codificazione tributaria, Cedam, Padova 1938

  • Problemi dell'imposizione degli scambi, Cedam, Casa Ed. Dott. A. Milani, Padova 1939

  • Chiose alle nuove imposte sul patrimonio e sulla entrata, Cedam, Padova 1940

  • Lezioni di scienza delle finanze e diritto finanziario tenute nella R. Università di Padova e nel R. Istituto superiore di economia e commercio di Venezia, Cedam, Padova 1940

  • Politica monetaria e finanziamento della guerra in Germania, Cedam, Padova 1940

  • L'imposta di negoziazione e la dichiarazione di nullità di società anonima, Vallardi, Milano 1941

  • Programmi di riordinamento degli uffici finanziari, Cedam, Padova 1942

  • L'imposta complementare sui redditi occasionali, Cedam, Padova 1943

  • Discorsi sul programma di sviluppo economico, Istituto poligrafico dello Stato, Roma 1956.

Carriera extra accademica

Ezio Vanoni per lungo tempo, a causa dei trascorsi socialisti e della sua non iscrizione al Partito Fascista, perse diversi concorsi per ottenere la titolarità della cattedra: nel 1932 perse il concorso presso l’Università di Messina; nel 1935 quello presso l’Università di Camerino.

Nel 1937 ottenne un incarico a Padova e iniziò la sua collaborazione con il ministro delle Finanze, Paolo Thaon di Revel, e prese la tessera del Partito Fascista. Nel 1939 riuscì a vincere il concorso a cattedra presso la Facoltà di Economia dell’Università di Venezia. Nel 1943 si trasferì  a Roma, partecipò alla resistenza nei quadri direttivi della Democrazia cristiana e contribuì alla stesura del Codice di Camaldoli e di altri programmi sociali dei cattolici italiani. Nel giugno del 1946 venne eletto all’Assemblea costituente ed entrò a far parte della Commissione dei 75. Nel febbraio del 1947 fu nominato ministro del Commercio estero nel terzo governo De Gasperi. Fu ininterrottamente ministro delle Finanze per cinque anni, dal 1948 al 1953, e ministro del Bilancio dal 1953 al 1956. Morì improvvisamente nel 1956 a causa di un collasso cardiaco nei locali di palazzo Madama, dopo aver tenuto un discorso al Senato.

Vanoni è stato propositore dello «Schema di sviluppo dell'occupazione e del reddito in Italia nel decennio 1955-64», in cui si delinearono le azioni di politica economica da intraprendere per conseguire, nel decennio 1955-1964, la crescita economica nazionale. Questo piano decennale per l'economia italiana, detto appunto "Piano Vanoni", aveva l'obiettivo di produrre piena occupazione, ridurre il divario tra il Nord e il Sud dell'Italia, e risanare il Bilancio dello Stato.

Riferimenti bibliografici
  • Annuario della Regia Università di Cagliari. Anno scolastico 1930-1931, Prem. Tip. Ditta P. Valdés, Cagliari 1930
  • A. Magliulo, Vanoni, Ezio, in Il Contributo italiano alla storia del Pensiero. Economia, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 2012, ad vocem
Riferimenti archivistici
  • Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione II, Serie omogenee (1901-1946), s. Fascicoli del personale, Vanoni Ezio

Autore/i: Cogoni Laura
Revisore/i: Todde Eleonora
Aggiornamento scheda: 2022-12-26