Sechi Giuseppe Antonio
Carriera studente
Conseguì il baccellierato il 1798-04-25, la licenza il 1800-03-27 e la laurea il 1800-11-13.
Revisore/i: Todde Eleonora
Carriera docente
Giuseppe Antonio Sechi studiò i primi rudimenti della grammatica presso il santuario della SS. Vergine dei Martiri in Fonni, per poi passare a Cagliari, dove ebbe come maestro nelle lettere latine Francesco Carboni. Superati gli esami di Lettere e Filosofia, il 13 novembre 1800 si laureò in Medicina presso l'ateneo cagliaritano. Il 28 aprile del 1803 fu aggregato al collegio Medico e, con Regie Patenti del 5 novembre 1806, fu nominato 'medico dei poveri' del quartiere di Stampace.
La grande lacuna provocata dalla morte, in giovanissima età, del professore Pietro Leo, fu riempita dal Magistrato sopra gli studi con Regio Biglietto del 5 maggio 1811, che affidò al Sechi la supplenza delle cattedre di Medicina. Esercitò tale incarico senza alcuna retribuzione, pertanto, per ripagarlo di tante fatiche, il 29 aprile 1814 venne nominato professore straordinario di Medicina nell'Università di Cagliari, sempre con la condizione di supplire, alle occorrenze, i professori che avessero avuto impedimenti.
Resasi vacante nel 1818 la cattedra di Medicina teorico-pratica, partecipò con successo al concorso pubblico indetto nel dicembre dello stesso anno, vincendolo «per anzianità di servizio e per la qualità di professore straordinario», con patente di nomina effettiva del 16 aprile 1819 e stipendio annuo di 150 scudi sardi. A questa nomina era annesso il posto di membro nato del Magistrato del Protomedicato generale, posto che occupò «gratuitamente con zelo e disinteresse» fino al 4 ottobre 1842, giorno in cui fu nominato consigliere straordinario aggiunto dello stesso Magistrato, con la facoltà di rappresentare il protomedico in caso di assenza o di impedimento di esso. Il 12 marzo 1849 fu nominato consigliere per la Facoltà medico-chirurgica. Assente per malattia già dal 16 ottobre 1854, venne supplito dal professor Massa.
Con Regio Decreto del 22 novembre 1854, «in considerazione dei lunghi e onorati servigi resi alla scienza e alla patria», il governo gli concesse l'annua pensione di 400 lire sul tesoro dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro. L'anno successivo, 1855, con Regio Decreto del 4 maggio, assecondando la sua domanda per motivi di salute e per l'avanzata età, gli fu accordato il riposo e, con successivo Decreto del 4 settembre stesso anno, gli venne liquidata la pensione in 1620 lire. Morì a 84 anni, il 16 agosto 1860.
Nel 1837 prestò i suoi servigi all'ospedale militare, disimpegnando provvisoriamente l'ufficio di medico capo. Il governo, con Regio Decreto 9 luglio 1844 gli concesse la nobiltà personale e, con altro del 15 aprile 1850, le onorifiche insegne dei SS. Maurizio e Lazzaro.
- P. Meloni Satta, Effemeride Sarda, Tip. G. Dessì, Sassari 1877, pp. 247-251
- Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione I, s. 1.5 Patenti di nomina, b. 13, n. 2, cc. 4r-5r, 18r-19r, 138v-140r, 168r-168v; ivi, s. 1.11 Personale, b. 41, n. 3 cc. 4v-5r; ivi, s. 2.2 Concorsi per l'assegnazione delle cattedre, b. 52, n. 4, cc. 47-61
- Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione II, Carteggio (1848-1900), s. 1.5 (1855), b. 9, n. 139, cc. 1v-2r
Revisore/i: Todde Eleonora