Prusoff William Herman

Nato il 25 giugno 1920 a New York, William Herman Prusoff fu uno dei più grandi maestri della Chemioterapia Antivirale. Dopo aver conseguito la laurea in Chimica conseguì il dottorato presso la Columbia University e successivamente completò la sua formazione post-dottorato presso il laboratorio del professor Arnold Welch presso la Case Western Reserve University. Dopo che Welch fu reclutato da Yale a capo del Dipartimento di Farmacologia della Facoltà di Medicina, Prusoff fu invitato a far parte dello stesso dipartimento come assistente professore e successivamente fu promosso al grado di professore. Prusoff sviluppò il primo farmaco antivirale approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense. Negli anni '80, mentre l'epidemia di AIDS si stava diffondendo e si scoprì essere causata dall'HIV, William Prusoff, insieme al dott. Tai-Shun Lin, scoprì che un composto sintetizzato dal dott. Jerome Horwitz aveva potenti proprietà anti-HIV. Il composto era originariamente chiamato D4T e Bristol-Myers Squibb sviluppò e commercializzò questo farmaco con il suo nome più comune, Zerit. Il successo del farmaco fece guadagnare a Prusoff il titolo di "padre della chemioterapia antivirale" e ribaltò l'idea allora ampiamente diffusa che gli agenti antivirali sicuri ed efficaci sarebbero stati impossibili da sviluppare.
Sebbene William Prusoff si ritirò ufficialmente all'età di 70 anni, non smise mai di lavorare, tra i suoi numerosi riconoscimenti, ricevette l'ASPET Award dalla American Society for Pharmacology and Experimental Therapeutics, la Peter Parker Medal il più alto riconoscimento della Yale School of Medicine, il Premio alla carriera inaugurale dal Centro per il cancro globale di Yale. Inoltre, la Società internazionale per la ricerca antivirale ha istituito il premio William Prusoff Young Investigator Lecture Award. Prusoff fondò la William H. Prusoff Foundation per supportare vari programmi, tra cui la United Way e l'iniziativa Yale per lo studio interdisciplinare sull'antisemitismo. Dedicò la sua vita al servizio degli altri perché vedeva la generosità e l'aiuto come una naturale estensione della condizione umana.