Loddo Pulisci Bernardo

Data di nascita
Luogo di nascita
Cagliari
Data di morte
Luogo di morte
Cagliari


icona Carriera studente

Facoltà
Medicina e Chirurgia
Anno accademico di immatricolazione
1943-1944
Anno accademico di laurea
1948-1949
Titolo tesi di laurea
Capacità allergica dei protidi estratti dal terreno di sviluppo del mycobatterio tubercolare
Valutazione laurea
110/110 e lode
Segnatura archivistica della tesi di laurea
ASUCa, USCa, USCa, Serie omogenee, Dissertazioni di laurea, b. 68, n. 491
Carriera

Conseguì la laurea il 1950-02-16


Autore/i: Zedda Valeria
Revisore/i: Todde Eleonora
Aggiornamento scheda: 2023-03-16

icona Carriera docente

Data inizio carriera
1962
Data fine carriera
1979
Facoltà
Farmacia; Medicina e Chirurgia; Scienze fisiche, matematiche e naturali
Insegnamenti
Igiene; Microbiologia
Biografia

Bernardo Loddo fu brillante allievo di Giuseppe Brotzu, che lo ammise come interno al suo Istituto di Igiene e batteriologia nel 1946. Dopo la laurea fu, dapprima assistente volontario, poi assistente ordinario, continuando anche la collaborazione avviata ormai da qualche tempo con William Ferrari, direttore dell’Istituto di Farmacologia. Nel 1956, grazie al Ferrari, ottenne una borsa di studio per l’Institut Pasteur di Parigi, dove poté fare ricerca per tre mesi.
Nel 1959, Bernardo Loddo conseguì la libera docenza in Igiene, cui seguirono nel 1962 la libera docenza in Microbiologia e, nel 1968, quella in Virologia. Tra il 1962 e il 1968, per incarico, insegnò Igiene nella Facoltà di Farmacia di Cagliari, con una parentesi statunitense nel 1965, quando si recò a Bethesda e lavorò quasi un anno al Servizio di chemioterapia antivirale del Nacional Cancer Institute, centro di ricerca indipendente fondato da Franklin Roosevelt e istituito dal Congresso degli Stati Uniti nel 1937. I contatti di Loddo con l’Istituto di Bethesda erano stati avviati grazie a Gian Luigi Gessa, che all’epoca vi lavorava come ricercatore e aveva parlato delle scoperte sulla guanidina con Bernard Brodie. Dal 1970 Bernardo Loddo fu titolare, come professore ordinario, della seconda cattedra di Microbiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del suo ateneo. 
Il 12 ottobre 1979 il professor Loddo fu vittima di un incidente stradale. Fu trasportato d’urgenza a Sassari ma, nonostante gli sforzi compiuti dai medici del reparto di Neuro-traumatologia, morì due giorni dopo.

La Facoltà di Medicina e Chirurgia, nel ricordarlo, scrisse:
«Bernardo Loddo è stato un valoroso insegnante, uno scienziato di fama internazionale, un uomo retto, onesto ed amato.
Amava il suo lavoro di docente e ricercatore ed in esso e nei profondi affetti familiari identificava la sua stessa esistenza. 
Amava altrettanto la Sardegna sacrificando ad essa la possibilità di esprimersi più facilmente in qualcuno dei più prestigiosi centri di ricerca del mondo.
Lavorò duramente ma gioiosamente senza soste alle sue ricerche nel campo della virologia e - nonostante la mancanza di adeguati sostegni finanziari e l'isolamento geografico e culturale - riuscì con intelligenza e perseveranza a compiere il miracolo di una produzione scientifica che ha contribuito in modo determinante al progresso della virologia.
Le Sue scoperte scientifiche che fanno parte della storia della medicina hanno accreditato il suo gruppo di Cagliari come uno dei migliori poli della ricerca scientifica internazionale.
Bernardo Loddo ha dimostrato come si possa "produrre scienza anche in Sardegna" e che l'isolamento può paradossalmente favorire la originalità della ricerca.
Il Suo esempio ha "incoraggiato altri ricercatori a restare nella nostra isola", a lottare con Lui e dopo di Lui per modificare le condizioni che rendono ancora tanto difficile operare compiutamente in Sardegna come scienziati: il suo esempio ci ricorda che la ricerca di base è struttura portante di un insegnamento qualificato
».

Ambiti di ricerca

Durante l’esperienza parigina, Bernardo Loddo ebbe un’intuizione che riuscì ad affinare e sperimentare negli anni successivi, spinto da William Ferrari, che lo esortò a portare avanti la ricerca in maniera autonoma. Con il benestare di Brotzu, Ferrari e Antonio Spanedda, primo allievo cattedratico del Brotzu, il giovane ricercatore Bernardo intraprese un’attenta e meticolosa ricerca sulla guanidina e sulle sue interferenze sullo sviluppo intracellulare dei virus. Fu così che, nel 1961, il Loddo riuscì a dimostrare che la guanidina era capace di una limitata ma sicura azione protettiva verso l’infezione da polio-virus.
I risultati volta per volta raggiunti con gli esperimenti furono pubblicati, a partire dal 1961, sul «Bollettino della società italiana di biologia sperimentale», sul «Bollettino dell’Istituto Sierologico Milanese» e, oltre oceano, su «Nature», «Science», «The Lancet» e «Virology». Bernardo Loddo arrivò a dimostrare che la guanidina somministrata in quantità progressiva e costante nei livelli massimi consentiti rendeva il polio-virus prima resistente e poi dipendente. La “dipendenza” del polio-virus dalla guanidina rendeva stanco il microrganismo, ovvero lo indeboliva, inibendo le sue capacità aggressive. Inoculato nell’organismo, il polio-virus “guanidina dipendente” scatenava la reazione del sistema immunitario, che rispondeva con anticorpi capaci di neutralizzare il virus patogeno. A queste scoperte seguirono gli studi sulla guanidina come chemioterapico antivirale.

Carriera extra accademica

Loddo fu eletto nel consiglio direttivo della Società Italiana di Microbiologia e venne chiamato dal CNR nel Comitato scientifico del Progetto finalizzato virus come responsabile del sottoprogetto Chemioterapia antivirale.

Riferimenti bibliografici
Riferimenti archivistici
  • Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Università degli Studi di Cagliari, Verbali delle Facoltà, Medicina e Chirurgia

Autore/i: Cogoni Laura, Rapetti Mariangela, Todde Eleonora
Revisore/i: Todde Eleonora
Aggiornamento scheda: 2020-12-03