Levi Teodoro Davide

Data di nascita
Luogo di nascita
Trieste
Data di morte
Luogo di morte
Roma

Madre
Tivoli
Eugenia
Padre
Levi
Edoardo

icona Carriera docente

Data inizio carriera
1935
Data fine carriera
1973
Facoltà
Lettere e Filosofia
Insegnamenti
Archeologia e Storia dell'arte antica; Antichità greche e romane; Lingua e Letteratura tedesca
Biografia

Teodoro Levi, detto Doro, compì gli studi inferiori nella sua città natale, Trieste, poi si spostò a Firenze, dove si diplomò al liceo classico «Galilei».

Partito volontario irredento durante la prima guerra mondiale (nel 19° Reggimento artiglieria campale, Firenze 1916), Levi si laureò nel dicembre del 1920 presso la Facoltà di Lettere dell'allora Regio Istituto di studi superiori di Firenze, discutendo, con Ermenegildo Pistelli, la tesi in Lingua e Letteratura greca dal titolo Il concetto di kairòs nel pensiero dei Greci, un argomento di carattere spiccatamente filologico-letterario, sviluppato nelle sue prime pubblicazioni. Dopo il conseguimento del titolo accademico, Levi si recò a Londra e vi trascorse diversi mesi, perfezionando la conoscenza dell'inglese, che si aggiungeva alla buona padronanza del tedesco, e del francese. Il primo passo verso il suo impegno nel campo archeologico fu la permanenza, dal 1921 al 1925, prima come allievo poi come aggregato, presso la Scuola archeologica italiana di Atene, allora diretta da Alessandro Della Seta. Qui condusse scavi sulla pendice sud dell'Acropoli, nella grotta delle Ninfe a Farsalo, nella necropoli geometrica della Panaghia Kardianì a Tinos, nella grotta di Aspripetra a Kos. Nel maggio-giugno del 1924 partecipò all'impresa degli scavi di Arkades, a Creta e, attraverso la ponderosa monografia Arkades, una città cretese all'alba della civiltà ellenica, in Annuario della Scuola archeologica d'Atene, X-XII (1927-29), pp. 5-723, ripropose, attraverso il riconoscimento di una "civiltà di Arkades", il problema della nascita dell'arte greca.
Nel 1931 Levi ottenne la libera docenza in Archeologia e Storia dell'arte greca e romana presso l'Università di Firenze e, tra febbraio e aprile del 1933, ricevette il prestigioso invito a partecipare alla spedizione italiana nel centro neoassiro di Katzu, e ad una missione organizzata nel 1934 in Siria, Palestina, Transgiordania e Cipro, finalizzata alla raccolta di materiali destinati alla sezione dedicata alle province d'Oriente nella mostra augustea della romanità inaugurata a Roma nel 1937. Dopo aver avuto qualche incarico d'insegnamento nell'ateneo fiorentino, il 16 novembre del 1935 Levi, in seguito a concorso presso l'Università di Pisa, fu nominato professore straordinario di Archeologia e Storia dell'arte antica nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Cagliari, ed iniziò il suo corso con una prolusione sui confini dell'arte classica e l'architettura paleocristiana della Siria. In contemporanea, ricevette l'incarico dell'insegnamento di Antichità greche e romane e, nell'anno accademico 1936-1937, tenne provvisoriamente l'incarico di Lingua e Letteratura tedesca. Dal 1° dicembre 1935, Doro Levi fu inoltre nominato soprintendente ad interim nella Soprintendenza alle Opere d'arte e di Antichità della Sardegna, in seguito al collocamento a riposo di Antonio Taramelli. In questo incarico, l'impegno del cattedratico triestino fu notevole, considerati anche l'ampiezza della regione di cui era praticamente l'unico responsabile.

Durante gli anni d'insegnamento a Cagliari, svolse i seguenti argomenti: nell'anno accademico 1935-1936: «Corso generale di Archeologia e Storia dell'arte classica con esercitazioni sulla Tipologia ed ermeneutica dei monumenti antichi»; nell'a.a. 1936-1937: «Storia della scoltura greca dalle origini - Elementi di Storia della ceramica - Esercitazioni  ermeneutica e classica dei monumenti»; nell'a.a. 1937-1938: «Nozioni generali di Archeologia - la scoltura greca dal V secolo all'età ellenistica - Esercitazioni ermeneutica».

Dal 14 dicembre 1938 fu dispensato dall'insegnamento, insieme con i colleghi Camillo Viterbo ed Alberto Pincherle, a causa dell'epurazione dei docenti e studenti universitari in seguito alle leggi razziali fasciste. Dovette anche abbandonare l'incarico di Soprintendente reggente e fu sostituito nel servizio dall'ispettore aggiunto Raffaello (o Raffaele) Delogu.

Levi lasciò immediatamente l'Italia per gli Stati Uniti, viaggio che progettava già dalla prima metà del 1938, e fu accolto dall'Institute for Advanced Studies di Princeton, dove rimase sino al 1945.

Alla fine del secondo conflitto mondiale rientrò in Italia, a Firenze, dove gli giunse la notizia che, tramite provvedimento ministeriale del 20 ottobre 1945, dal 1° gennaio del 1944 era stato reintegrato nella cattedra di Cagliari.

Il 22 novembre del 1945 così scrisse al rettore dell'ateneo isolano, Ernesto Puxeddu: «Data l'incertezza della mia posizione, e in vista della mia difficile situazione presente in seguito agli sconvolgimenti della guerra, il Ministro ha adottato il ripiego di distaccarmi temporaneamente e con speciali funzioni presso la Direz. Gen. alle Antichità e Belle arti al Ministero di Roma. Volevo per altro renderle noto il mio passo personalmente, sperando che Ella comprenda le ragioni che mi hanno spinto a promuoverlo, malgrado il mio vivo desiderio di rivedere al più presto la Sardegna, cui mi legano tanti vincoli di affetti e di lavoro».

Teodoro Levi non riprese mai servizio a Cagliari, rimanendo di fatto comandato presso il Ministero della Pubblica Istruzione - Direzione Generale Antichità e Belle Arti e svolgendo vari incarichi ministeriali che resero all'Italia innumerevoli servigi.

Dal 1° novembre 1945 al 30 giugno 1947 fu a Roma dove, come detto, per conto della Direzione Generale Antichità e Belle Arti della Pubblica Istruzione, ebbe funzioni ispettive, tecniche e di collegamento con la commissione alleata per cooperare al recupero del materiale artistico ed archeologico sottratto dai Tedeschi. L'essere un perseguitato razziale, costretto all'esilio forzato all'estero, abilitarono il Levi a rappresentare l'Italia anche sul piano internazionale. Numerosi furono gli incarichi a lui affidati, tra i quali lo spettacolare recupero delle biblioteche dell'Istituto archeologico Germanico e della Hertziana di Roma, nascoste nelle miniere di sale a Salisburgo. Nella Capitale ideò la Direzione dell'Ufficio per le relazioni culturali con l'estero presso il Ministero della Pubblica Istruzione; partecipò inoltre all'istituzione dell'Istituto Centrale per il restauro.

Nel maggio del 1946 il professor Levi, sempre organicamente assegnato all'Università di Cagliari ma dispensato dall'obbligo dell'insegnamento, ricevette la promozione a ordinario di Archeologia e Storia dell'arte greca e romana presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'ateneo sardo, con lo stipendio annuo lordo di 231.000 lire. Il decreto venne retrodatato al 16 novembre 1938, data in cui egli, prima di essere bandito dall'ateneo, aveva concluso il triennio solare d'insegnamento necessario per avviare le pratiche per l'ordinariato.

Dal 1° luglio del 1947 venne incaricato della direzione della Scuola archeologica italiana di Atene. In questa occasione, Levi apparve la persona più adatta per operare la ricucitura dei rapporti con la cultura e la società della Grecia postbellica, dopo la dichiarazione di guerra voluta da Mussolini nel 1941. Nel 1950, in concomitanza con l'avvio delle campagne di scavo a Festòs (Creta), prolungatesi fino al 1967, Doro Levi riaprì i corsi della Scuola, dando nuovi impulsi all'organizzazione delle missioni italiane anche in altri siti cretesi, oltre che nel sito turco di Iasos. Nel dicembre del 1975 inaugurò la nuova sede stabile della Scuola, della quale rimase direttore fino alla fine del 1977, a limiti di età largamente prolungati a risarcimento della persecuzione razziale.
In occasione del suo collocamento a riposo, avvenuto dal 1° novembre 1973, il ministro della Pubblica Istruzione, Franco Maria Malfatti, fece giungere al professor Levi «le espressioni del più vivo ringraziamento dell'Università italiana e mio personale per l'opera svolta al servizio della Scuola».

Ambiti di ricerca

Durante il periodo trascorso in Sardegna, Teodoro Levi operò scavi nella necropoli preistorica di Anghelu Ruju (Alghero), nel Nuraghe di Cabu Abbas e nel pozzo sacro di Sa Teresa (Olbia), nel villaggio nuragico di Serra Orrios (Nuoro), nella necropoli punica di Olbia, nell'anfiteatro romano di Cagliari, che già Vincenzo Arangio Ruiz, docente di Diritto romano in città, aveva, da ministro, cercato di mettere al sicuro, fino al ponte romano sul Tirso (Oristano). Inoltre, curò i restauri dell'ipogeo tardoromano di S. Salvatore in Cabras, operando sempre con l'intento di tutelare e conservare il ricchissimo patrimonio dell'isola, anche dagli interessi di chi avrebbe voluto appropriarsi dei suoi tesori, come ad esempio Hermann Göring, il vice di Adolf Hitler, il quale espresse il desiderio di possedere una collana in pasta vitrea facente parte del ricco corredo punico di una donna sepolta nella zona di Fontana a Noa a Olbia, in quanto Levi si oppose tenacemente, impedendo al reperto di lasciare la terra sarda alla quale apparteneva. Tra il 1929 e il 1938, Levi collaborò alla stesura di oltre 350 voci dell'Enciclopedia Italia diretta da Giovanni Gentile, prevalentemente relative a località della Grecia continentale e insulare. Importanti anche i suoi contributi, in qualità di segretario delle sezioni storica e archeologica del Comitato permanente per l'Etruria, alla redazione della rivista «Studi etruschi» e all'organizzazione di importanti convegni.
Autore di molteplici pubblicazioni nel campo dell’archeologia minoica, in questa sede ricordiamo:

  • Un nuovo trovamento preistorico a Massa Marittima, Tipografia Classica, Firenze 1932
  • Una tomba a incinerazione dell'Alta Versilia, Tipografia Classica, Firenze 1932
  • L' arte etrusca e il ritratto, Bestetti & Tumminelli, Milano 1933
  • I bronzi di Axos, Istituto italiano d'arti grafiche, Bergamo 1933
  • Chiusi : scavi nel sottosuolo della città, G. Bardi, Roma 1933
  • La necropoli etrusca del lago dell'Accesa e altre scoperte archeologiche nel territorio di Massa Marittima, Bardi, Roma 1933
  • Sarcofago cristano rinvenuto a Firenze nel greto dell'Arno, La Libreria dello Stato, Roma 1934

  • Il museo civico di Chiusi, La Libreria dello Stato, Roma 1935

  • Su una statua cineraria Chiusina del Museo di Firenze, Tipocalcografia Classica, Firenze 1935

  • Restauri ed acquisti della r. Soprintendenza di Sardegna, [S.l. : s.n., 1936?]

  • Cagliari : Rinvenimento di una tomba tardo-romana presso l'ippodromo del Poetto : estratto, G. Bardi, Roma 1937

  • Chiusi : deposito funerario in località Paccianese ; Montepulciano : rinvenimento di suppellettili tombali in contrada Gracciano, Tip. G. Bardi, Roma 1937

  • Nule : Bronzi protosardi rinvenuti fortuitamente in località Santu Lesci presso Nule : estratto, G. Bardi, Roma 1937

  • Abitazioni preistoriche sulle pendici meridionali : con 73 illustrazioni e 2 tavole, Istituto italiano d'arti grafiche, Bergamo 1938

  • Corpus vasorum antiquorum : Italia, fasc. XIII. R. Museo archeologico di Firenze, fasc. II., Libreria Dello Stato, Roma 1938

  • Le grandi strade romane in Asia, Istituto di Studi Romani, Roma 1938

  • Torralba : Nuovo miliario della via Cagliari-Torres, G. Bardi, Roma 1938

  • The allegories of the months in classical art, New York 1941

  • Archaeological notes : ˆthe ‰amphitheatre in Cagliari, 1942

  • Early hellenic pottery of Crete, Princeton University press, Princeton, New Jersey 1945

  • Gleanings from Crete, University Press, Princeton 1945

  • Antioch mosaic pavements, Oxford University Press, London 1947

  • L' antiquarium arborense di Oristano, La libreria dello Stato, Roma 1948

  • A late-roman water cult at San Salvatore near Cabras, in Sardinia, Gazette des beaux-arts, Parigi 1948

  • L' ipogeo di San Salvatore di Cabras in Sardegna, La Libreria dello Stato, Roma 1949

  • L' arte romana : schizzo della sua evoluzione e sua posizione nella storia dell'arte antica, Istituto poligrafico dello stato, Roma 1950

  • Le necropoli puniche di Olbia, Gallizzi, Sassari 1950

  • La necropoli di Anghelu Ruju e la civiltà eneolitica della Sardegna, Gallizzi, Sassari 1952

  • Attività della Scuola archeologica italiana di Atene nell'anno 1952, La Libreria dello Stato, Roma 1953

  • The season sarcophagus in Dumbarton Oaks, College Art Association of America, New York 1953

  • Attività della Scuola archeologica italiana di Atene nell'anno 1954, Libreria dello Stato, Roma 1955

  • La campagna di scavi a Festòs nel 1953, Istituto Poligrafico dello Stato, Roma 1955

  • Il Palladio di Gortina, Macchiaroli, Napoli 1956

  • The sarcophagus of Hagia Triada restored, Archaeological Institute of America, Cambridge 1956

  • Gli scavi del 1954 sull'acropoli di Gortina, Istituto Poligrafico dello Stato, Roma 1956

  • Gli scavi italiani a Creta, 1956

  • Atti della scuola, Istituto poligrafico dello Stato, Roma 1957

  • L' archivio di Cretule e Festos ; Gli *scavi a Festos nel 1956 e 1957, Istituto poligrafico dello Stato, Roma 1958

  • La villa rurale minoica di Gortina, Istituto poligrafico dello Stato, Roma 1959

  • Per una nuova classificazione della civiltà minoica, Macchiaroli, Napoli 1960

  • Gli scavi di Festos e la cronologia minoica, L'erma di Bretschneider, Roma 1961

  • Enneakrounos, Istituto poligrafico dello Stato, Roma 1961

  • La tomba a tholos di Kamilari presso a Festòs, Istituto poligrafico dello Stato, Roma 1962

  • Le due prime campagne di scavo a Iasos (1960-1961), Istituto poligrafico dello Stato, Roma 1963

  • Gli scavi a Festos negli anni 1958-1960, Istituto Poligrafico dello Stato, Roma 1963

  • Le varietà della primitiva ceramica cretese, l'Erma di Bretschneider, Roma 1965

  • Bolli di anfore e pesi fittili da Festos, Istituto poligrafico dello Stato, Roma 1967

  • Festos : metodo e criteri di uno scavo archeologico : relazione svolta nella seduta ordinaria del 9 marzo 1968,  Accademia nazionale dei Lincei, Roma 1968

  • Gli scavi di Iasos, Istituto Poligrafico dello Stato, Roma 1969

  • L' abitato di Festos in localita Chalara, Istituto Poligrafico dello Stato, Roma 1969

  • Unpithos iscritto da Festòs, A.G. Kalokairinos, Heraclion 1969

  • Antioch mosaic pavements, l'Erma di Bretschneider, Roma 1971

  • 2.1: Introduzione: la civiltà minoico-micenea a un secolo dalla sua scoperta, Edizioni dell'Ateneo, Roma 1981

  • 2.2: L'arte festia nell'età protopalaziale : ceramica ed altri materiali, in collab. con F. Carinci, Edizioni dell'Ateneo, Roma 1988

Carriera extra accademica

Dopo il periodo di alunnato alla Scuola di Atene, il 1° gennaio 1926 Levi fece il suo ingresso nella pubblica amministrazione, essendo stato nominato Ispettore aggiunto, per pubblico concorso, presso la Regia Soprintendenza alle Antichità dell'Etruria, e si stabilì a Firenze. In queste vesti compì scavi a Chiusi, Vetulonia, Volterra, Massa Marittima, Giannutri. Dal 1° novembre 1935 fu promosso al livello di direttore con una nomina ad Ancona, ma la nomina giunse in concomitanza con la chiamata a Cagliari, pertanto dovette lasciare il ruolo. Venne iscritto al partito nazionale fascista il 28 gennaio del 1933, e prestò il giuramento di fedeltà al fascismo, richiesto obbligatoriamente dal 1931 ai docenti delle università italiane, l'8 febbraio del 1936.

Nel 1925 ricevette la medaglia di benemerenza per i volontari di guerra italo austriaca 1915-1918; nel 1936 venne insignito del titolo di cavaliere della Corona d'Italia.

Per la sua operosità scientifica, nel novembre del 1956 Levi venne eletto socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei, e nel settembre 1968 ne divenne socio nazionale.

Riferimenti bibliografici
  • Annuario della R. Università degli Studi di Cagliari. Anno accademico 1935-1936, Prem. Tip. Ditta P. Valdés, Cagliari 1936
  • F. Carinci, Teodoro Davide Levi (detto Doro), in Dizionario biografico dei Soprintendenti Archeologi (1904-1974), BPU - Bononia University Press, Bologna 2012, pp. 416-425
  • V. La Rosa, Levi, Teodoro, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 64, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, Roma 2005, ad vocem
  • Doro Levi Adventure in Archaeology, documentario realizzato da Athanasios A. Rodopoulos per conto della Scuola Archeologica Italiana di Atene, 1989, disponibile su Youtube.it
     
Riferimenti archivistici
  • Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione II, Serie omogenee (1901-1946), s. Fascicoli del personale, Levi Teodoro

Autore/i: Cogoni Laura
Revisore/i: Todde Eleonora
Aggiornamento scheda: 2022-08-28