Jannaccone Pasquale
Carriera docente
Pasquale Jannaccone si laureò nel 1893 presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Torino, discutendo una tesi in Economia politica, con argomento il contratto di lavoro, con Salvatore Cognetti De Martiis. Successivamente, sviluppò il tema della tesi mandando in stampa Il contratto di lavoro (Milano 1897; estr. da Archivio giuridico, LIII [1894]), cui si aggiunsero negli anni successivi diversi contributi sullo stesso argomento, usciti per lo più su La Riforma sociale. Nel 1898 conseguì la libera docenza; a seguito di concorso, con Decreto Reale 19 aprile 1900, Jannaccone fu nominato professore ordinario di Economia politica presso l'Università di Cagliari, in vece del professor Luigi Einaudi che aveva rifiutato la nomina, a decorrere dal 1° maggio. Lo stipendio annuo venne fissato a 3000 lire. A decorrere dal 16 febbraio 1901, in seguito alla prematura scomparsa del professore Gaetano Orrù, Jannaccone ebbe, su proposta della Facoltà giuridica di Cagliari, anche l'incarico di impartire l'insegnamento di Scienza delle finanze e Diritto finanziario per l'anno scolastico 1900-1901, con la retribuzione di 1000 lire.
Nel febbraio del 1904 Jannaccone fu trasferito a Siena. A sostituirlo nella cattedra di Economia politica fu comandato l'illustre economista e co-fondatore del Partito Comunista Antonio Graziadei; l'incarico di Scienza delle finanze fu affidato al professore Francesco Racioppi.
Jannaccone dal 1909 fu a Padova per insegnare Economia politica e, dal 1913, anche Statistica. Dal novembre del 1916 tornò a insegnare a Torino, presso la cattedra di Statistica della Facoltà di Giurisprudenza. La scelta di prediligere la Statistica è da motivarsi sicuramente dal fatto che Jannaccone potè vantare un'elevata produzione scientifica in tal materia, oltre al fatto di aver ricoperto incarichi di governo in quell'ambito. L'11 novembre 1942, al termine della sua lunga carriera universitaria, il Consiglio di facoltà votò la sua nomina a professore emerito, nonostante le opposizioni suscitate dal fatto che egli non avesse mai preso la tessera del Partito nazionale fascista.
Di lui ci restano:
- Il costo di produzione, «Biblioteca dell'economista», s. 4, IV [1904], parte III, pp. 3-367
- Questioni controverse nella teoria del baratto, «La Riforma sociale», XIII [1907], pp. 645-675
- Teoria e pratica del "dumping", uscito in «La Riforma sociale» nel 1914
- La bilancia del dare e dell' avere internazionale con particolare riguardo all'Italia, raccolta di studi a cura dell'Istituto di politica e legislazione finanziaria dell'Università di Roma, Treves, Milano 1927
- Lezioni di economia politica: nozioni preliminari, Giappichelli, Torino 1942; Moneta e lavoro, Torino 1946.
Per l'elenco completo delle opere si rimanda a: E. Zaccagnini, Le mete ultime dell'economista. In memoria di P. J., in «Giornale degli economisti e Annali di economia», settembre-ottobre 1961, pp. 553-558.
Nel 1901, dopo la morte di Cognetti De Martiis, gli successe nella direzione della quarta e quinta serie della Biblioteca dell'economista; dal 1907 iniziò la collaborazione con il quotidiano La Stampa; quindi, l'anno successivo, entrò nel comitato di direzione della Riforma sociale. Tra il 1910 e il 1912, poi, fu segretario generale dell'Istituto internazionale di agricoltura, creato nel 1905. Il ministero delle Finanze, guidato da A. De Stefani, insieme con Benito Mussolini, nel dicembre 1922 lo incaricò di contribuire all'elaborazione di un progetto per il riordino del sistema tributario e finanziario dello Stato. Nello stesso periodo fu nominato dalla Fondazione Carnegie, membro del prestigioso Comitato italiano per le pubblicazioni di studi economici sulla guerra. Inoltre, tra il 1925 e il 1930, prese parte ai lavori del Comitato dei trasferimenti dei pagamenti di riparazioni di guerra della Germania, con sede a Berlino, per l'applicazione del piano Dawes per il risanamento economico-finanziario della Germania (1924). Socio dal 1922 dell'Accademia torinese di scienze e lettere; dell'Accademia dei Lincei, membro del Consiglio superiore di statistica (1923-36), e dell'Institut international de statistique; nel novembre 1930, per i suoi alti meriti scientifici, venne eletto accademico d'Italia. Negli ultimi anni di vita fu a capo dell'Accademia delle scienze di Torino (1949-55) e, dal 1954 fino alla morte, fu vicepresidente dell'Istituto della Enciclopedia Italiana. Il 1° dicembre 1950, per volontà di Luigi Einaudi, divenuto presidente della Repubblica, fu nominato senatore a vita per alti meriti scientifici.
- Annuario della Regia Università di Cagliari. Anno scolastico 1899-1900/1900-1901/1903-1904, Prem. Tip. P. Valdés, Cagliari;
- S. Misiani, Jannaccone, Pasquale, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 62, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 2004, ad vocem
- Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione II, Carteggio (1848-1900), s. 4.19 (1900), Pos. III C, b. 173, n. 1412
- Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione II, Carteggio (1901-1946), s. 1.1 (1901), Pos. III B, b. 2, n. 13; ivi, s. 1.1 (1901), Pos. III D, b. 2, n. 16; ivi, s. 1.2 (1902), Pos. III C, b. 7, n. 74; ivi, s. 1.5 (1904), Pos. III C, b. 17, n. 187; ivi, s. 1.5 (1904), Pos. III E, b. 17, n. 189
Revisore/i: Todde Eleonora