Fassoni Liberato
Carriera docente
Liberato Fassoni (in religione Liberato da S. Giovanni Battista) nacque a Voltri, vicino Genova, il 19 aprile 1721. Trasferitosi con la famiglia ad Ancona, nel 1732 entrò nel collegio di S. Giuseppe dell'Ordine dei chierici regolari delle scuole pie. Vestì l'abito scolopico il 9 giugno 1737 ed emise la professione religiosa a Roma il 3 agosto 1738. Dopo un breve soggiorno ad Urbino, cominciò per il Fassoni una lunga serie di spostamenti. Il 5 dicembre 1738 fu trasferito a Narni; il 17 aprile seguente ritornò a Roma, da Roma fu trasferito ancora una volta a Urbino il 6 novembre 1745, per insegnare Filosofia e Matematica. Nell'ottobre 1748 ritornò a Roma per insegnare logica nel collegio "Calasanzio", dove succedette al confratello G.B. Beccaria alla fine dell'anno scolastico 1747-1748. Negli anni scolastici 1753-1754 e 1754-1755 fu inviato ad insegnare Teologia e Greco nel seminario-collegio di Senigallia. Richiamato da Senigallia a Roma per insegnare Eloquenza nel collegio di Propaganda Fide dal 1756 al 1760 e Teologia dogmatica nel collegio "Calasanzio" dal 1757, nel 1760 fu affidato al Fassoni il delicato insegnamento della teologia morale nel collegio "Calasanzio".
Con l'inasprirsi delle battaglie teologiche a Roma il Fassoni decise di non proseguire la carriera interna all'Ordine (nel luglio 1763 era stato eletto primo assistente provinciale) e di accogliere l'invito che il ministro per gli Affari della Sardegna, conte G. B. L. Bogino, gli aveva rivolto, per il tramite dell'arcivescovo G. A. Delbecchi, anch'egli scolopio, di recarsi ad insegnare nella restauranda Università di Cagliari. Partito il 30 luglio 1764, il Fassoni fu ufficialmente nominato professore di Teologia scolastica morale e di conferenze il 4 agosto successivo, con lo stipendio di cento scudi. L'11 luglio 1766, a seguito delle dimissioni del professore Vasco, fu trasferito alla cattedra di Teologia scolastico-dogmatica e di Storia ecclesiastica, percependo uno stipendio di 550 lire di Piemonte.
Durante la sua permanenza a Cagliari, durata fino al settembre 1770, il Fassoni s'impegnò attivamente nella riforma degli studi dell'università e della provincia del proprio Ordine in linea con le vedute del Bogino, particolarmente interessato allo svecchiamento culturale e alla diffusione della matematica e della nuova filosofia scientifica. Giunse anche a proporre al Bogino l'impianto a Cagliari d'una "stamperia Regia " per corrispondere alle necessità accademiche e a quelle della diffusione culturale.
Il servizio reso al re di Sardegna e la chiara fama di studioso meritarono al Fassoni nel settembre 1770, il trasferimento alla prestigiosa Università di Torino come regio professore di Dogmatica e di Storia ecclesiastica. Morì a Torino, nel convento degli Agostiniani.
A Roma, nel 1742 stampò l'Oratio in laudem e.mi card. Capranica. Oltre all'Oda alcaica occasione exultationis ad sacram purpuram e.mi card. Enriquez Nel 1754 pubblicò il primo scritto filosoficamente impegnativo: De leibnitziano rationis sufficientis principio dissertatio philosophica. Una posizione centrale, di spartiacque della sua attività, riveste la De miraculis adversus Benedictum Spinozam dissertatio theologica, edita in prima edizione a Senigallia nel 1753 e in seconda, con molte aggiunte, a Roma nel 1755.
Il Fassoni si impegnò a sviluppare le sue ricerche apologetiche su alcune narrazioni bibliche o su alcuni avvenimenti dei primi secoli della Chiesa: De voce Homousion dissertatio, in qua ostenditur vocem illam ab Antiochenis Patribus proscriptam vel repudiatam non esse, 1755; De cultu Iesui Christo a magis adhibito adversus Basnagium, 1756, contro le tesi di R. Simon e di H. Basnage; De cognitione s. Ioannis Baptistae in matris utero exultantis, 1757; De veritate atque divinitate historiae magorum, quae est apud Mattheum cap. 2 vers. 1-13, 1759 e De tempore adventus magorum ad Christum, 1760.
Ebbe l'onore di recitare davanti al Papa Benedetto XIV, nel settembre 1756, la dissertazione, poi stampata, De puellarum monasteriis canone XXXVII Epaonensis Concilii celebratis. Nel 1765 dette alle stampe a Livorno la De viro laico cum haereticis disputante in 6. Quaestio canonico-moralis..., e, due anni dopo, nello stesso luogo, la più consistente De morali Patrum doctrina adversus librum Ios. Barbeyraci et ad disputationes de ecclesiastica historia introitus.
- C. Fantappiè, Fassoni, Liberato, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 45, Istituto dell'Enciclopedia italiana, Roma 1995, ad vocem
- Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione I, s. 1.5 Patenti di nomina, b. 13, n. 1, cc. 10r-11r, 40v-41v
Revisore/i: Todde Eleonora