Cossu Giovanni Antonio
Carriera docente
Giovanni Antonio Cossu nacque a Cuglieri e, all'età di 13 anni venne mandato dalla madre, Giovannangela Meaggia, a Cagliari per studiare lettere. Per cinque anni vi frequentò le scuole superiori poi, diciottenne, chiese di entrare nell'Ordine dei Servi di Maria. Rimase tre anni nel convento di Sassari, dove si laureò in Filosofia e dove portò a termine il noviziato. Proseguì per due anni i suoi studi a Firenze, poi a Perugia e a Lucca, dove studiò Teologia, Matematica e Fisica.
Insegnò nelle scuole del suo Ordine a Pistoia, Faenza, Udine e Bologna, fino a che il ministro degli affari di Sardegna G.B.L. Bogino lo invitò a Torino e gli offrì la cattedra di Fisica nella Regia Università di Cagliari. Portato a temine il periodo di perfezionamento nella Fisica con Beccaria, nel 1764 Cossu giunse in Sardegna per iniziare il suo insegnamento. Fu nominato docente di Fisica sperimentale e Logica il 4 agosto 1764, con lo stipendio annuo di 100 scudi. Dopo qualche anno venne promosso alla cattedra di Teologia morale, con Regie Patenti 24 luglio 1770, percependo 600 lire piemontesi, ed il celebre Alberto Marchi fu chiamato nello stesso giorno a sostituirlo nella cattedra di Fisica. Cossu fu anche prefetto del collegio della Facoltà di Filosofia e Arti dal 18 gennaio 1773 al 1° settembre 1778; nuovamente dal 1° settembre 1778 per un altro sesennio.
Il 24 febbraio 1786 venne consacrato vescovo di Bosa, pertanto fu necessario bandire il concorso per la cattedra di Teologia morale, poi vinto dal teologo collegiato e sacerdote Francesco Sini, con nomina del 21 febbraio 1786. Nelle relazioni del Magistrato sopra gli Studi il professore Cossu, per quanto concerneva l'insegnamento della Fisica, segnalò alcune difficoltà nello svolgimento regolare delle "fisiche sperienze", causate da alcuni lavori di ristrutturazione dello stabile. Le sue lezioni di Teologia morale riscossero un discreto successo, essendo sempre seguite da un numero considerevole di studenti, benché alcuni dovettero abbandonare il corso in itinere una volta presi i voti.
Giovanni Antonio Cossu morì il 16 luglio 1796 in Cuglieri, dopo aver retto la sua diocesi per dieci anni con fama di zelante ed illuminato pastore. La salma fu trasportata a Bosa e tumulata nella cattedrale il 18 agosto successivo.
Di lui ci restano:
- Elogio funebre per i funerali dell'arcivescovo di Cagliari Tommaso Ignazio Natta, pubblicato a Cagliari nel 1766
- Elogio funebre per la morte del re Carlo Emanuele III, pubblicato a Cagliari nel 1773
- Oratio de laudibus Ioannis Antonii Cossu episcopi Bosanensis, Ex Typografhia Regia, Calari 1786.
Governò il Collegio dei Nobili a Parma per nove anni e fu vicario generale dell'Ordine dei Servi di Maria in Sardegna per 3 anni. Venne nominato vescovo di Bosa il 19 dicembre 1785, su proposta datata 12 ottobre 1785 del re Vittorio Amedeo III. Per quanto riguarda la consacrazione, questa si ebbe a Cagliari il 24 febbraio 1786 per Antonio Francesco Spada mentre, secondo Pasquale Tola, la consacrazione avvenne in marzo.
- Cossu, Giovanni Antonio, in La Grande Enciclopedia della Sardegna, a cura di F. Floris, vol. 3, Editoriale La Nuova Sardegna S.p.A., Sassari 2007, pp. 183-184
- G. Siotto-Pintor, Storia Letteraria di Sardegna, vol. 3, Tip. A. Timon, Cagliari 1844, pp. 338-340;
- A. F. Spada, Cossu, Giovanni Antonio, in Dizionario biografico dell'Episcopato sardo. Il Settecento (1720-1800), a cura di F. Atzeni, T. Cabizzosu, PFTS, Cagliari 2019, pp. 72-77;
- P. Tola, Dizionario biografico degli uomini illustri di Sardegna, vol. I, Tip. Chirio e Mina, Torino 1837, pp. 238-240
- Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione I, s. 1.5 Patenti di nomina, b. 13, n.1, cc. 21r-22v, 51r-52r, 71v-72v, 98v-99r, 122v-123r; ivi, s. 1.9 Deliberazioni, b. 18, n. 1, cc. 19, 47, 56, 78, 97; ivi, s. 2.2 Concorsi per l'assegnazione delle cattedre, b. 52, n. 1, pp. 80-89
Revisore/i: Todde Eleonora