Carriera studente
Revisore/i: Todde Eleonora
Carriera docente
Francesco Maria Corongiu, ordinato sacerdote, dopo la laurea nell'ateneo cagliaritano si recò a Torino per perfezionare i suoi studi e trasse molto profitto dalle conferenze con il dotto avvocato e presbitero Carlo Sebastiano Berardi. Grazie a ciò si abilitò in modo da poter sostenere la pubblica lettura nella menzionata università. Nell'agosto 1765 il ministro per gli Affari di Sardegna, G. B. L. Bogino, comunicò al Corongiu che «...grazie ai progressi ottenuti nello studio dei sacri canoni della storia e della erudizione ecclesiastica col mezzo delle continue conferenze del celebre avvocato Berardi qui professore, lo si nomina professore di Decretali (Sacri Canoni) a Cagliari». Il Corongiu dunque fu il primo professore di Sacri Canoni della ristabilita università, con nomina del 31 agosto 1765 e stipendio di 150 scudi sardi. L'8 giugno 1772, a seguito della sua nomina a canonico dell'Arcidiocesi cagliaritana ed a prefetto del collegio di Legge, la cattedra di Sacri canoni, rimasta scoperta, fu assegnata al professore Salvatore Mameli. Il 26 ottobre 1779 Corongiu, ormai professore emerito di Sacri Canoni, fu ri-nominato prefetto del collegio di Leggi per un altro sesennio.
Tra i suoi scritti si ricorda Ai venerabili parrochi e clero e diletti popoli delle diocesi di Cagliari, Suelli, Bonovaglia e Galtellì…, lettera pastorale del 1° novembre 1777, Stamperia Reale, Cagliari 1777. Inoltre, pubblicò la traduzione in sardo della Dottrina cristiana di Michele Casati.
Canonico della cattedrale e vicario generale capitolare della Diocesi di Cagliari, alla morte dell'arcivescovo di Cagliari monsignor Giuseppe Agostino Delbecchi, avvenuta il 1° aprile 1777, Corongiu resse la Diocesi, pur senza nomina ufficiale, per quattordici mesi, fino a quando, il 1° giugno 1778, monsignor Vittorio Filippo Maria Melano, nativo di Cuneo, venne nominato arcivescovo. Monsignor Corongiu, essendo sardo, parlava in sardo ai sardi e ciò facilitava i rapporti tra i fedeli e le parrocchie. Mise a disposizione dei fedeli il Catechismo tradotto in sardo e, agli inizi del 1777, inviò ai responsabili delle quindici parrocchie superstiti che erano appartenute alla diocesi medievale di Galtellì e che dal 1495 erano state unite con l’archidiocesi di Cagliari, un questionario molto dettagliato per conoscere il modo di vivere dei parrocchiani nei villaggi e per conoscere lo stato dei rapporti tra questi e la chiesa cattolica. Inaugurò i locali del nuovo Seminario e promosse con grande energia l’insegnamento elementare in quaranta villaggi della diocesi, affidandolo ai viceparroci.
- I. Birocchi, La Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Cagliari. Dai progetti cinquecenteschi all’Unità d’Italia, Edizioni ETS, Pisa 2018
- Francesco Maria Corongiu, in La Grande Enciclopedia della Sardegna, a cura di F. Floris, vol. 3, Editoriale La Nuova Sardegna S.p.A., 2007, p. 154
- M. Guidetti, Storia dei Sardi e della Sardegna: L'età contemporanea, dal governo piemontese agli anni '60 del nostro secolo, Jaca Book, Milano 1988
- P. Martini, Biografia sarda, vol. I, Reale Stamperia, Cagliari 1841, p. 360
- P. Martini, Storia ecclesiastica di Sardegna, vol. III, Reale Stamperia, Cagliari 1837, pp. 167-168
- Archivio di Stato di Cagliari, Reale Udienza, classe I, b. 2/1
- Archivio di Stato di Torino, Corte, Paesi, Sardegna, Atti in partenza dalla capitale, Università, Corrispondenza Università di Cagliari, serie D, m. 2, c. 132rv
- Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione I, s. 1.5 Patenti di nomina, b. 13, n. 1, cc. 31r-32r, 65v-66v, 66v-67v, 100v-101v
Revisore/i: Todde Eleonora