Colombini Pio
Carriera docente
Dopo gli studi ginnasiali e liceali, Pio Colombini si laureò in Medicina all’Università di Siena nel 1890, manifestando un interesse specifico per la Clinica dermosifilopatica, disciplina in cui ottenne la libera docenza nel 1895. Nel mese di dicembre del 1898 venne chiamato come professore straordinario all’Università di Sassari, dove contribuì a fondare l’insegnamento della disciplina e diede un contributo fondamentale agli studi sulla malattia della pelle. Con Regio Decreto 28 dicembre del 1905 fu trasferito come straordinario stabile alla cattedra di Clinica dermosifilopatica ed alla direzione della clinica annessa dell’Università di Cagliari. Nel giugno del 1907 fu promosso al grado di ordinario. Agli inizi del 1912 fu chiamato all’Università di Modena dove occupò la cattedra di Dermosifilopatia sino al suo decesso, avvenuto nel 1935.
Durante gli anni cagliaritani svolse ricerche importanti in merito alla diffusione della lebbra in Sardegna, come testimonia il suo lavoro con Alberto Serra dal titolo La lepra in Sardegna, presentato nel 1909 alla “International Leprosy Congress” di Bergen, in Norvegia, pubblicato poi nel 1912. Ebbe un ruolo importante nella Commissione tecnica istituita per lo studio della lebbra in Italia e diede un contributo importante negli anni della Grande Guerra all’ospedale della Croce Rossa italiana di Modena, specializzato nella cura delle patologie e delle ferite dei soldati al fronte.
I suoi lavori scientifici si concentrarono tanto sugli aspetti clinici che su quelli terapeutici, con particolare attenzione alla dermatologia e alla venereologia. In particolare, tra i suoi studi sull’ulcera venerea si possono ricordare due lavori fondamentali come Sulla patogenesi del bubbone venereo, ricerche sperimentali, «Atti della R. Acc. dei Fisiocritici di Siena», s. 4, VIII, 1897, pp. 475-547; Studio batteriologico sulla linfangite da ulcera venerea, Siena 1907.
Durante la sua permanenza nell’isola si dedicò anche ad altre sue passioni culturali come la Storia dell’arte e delle tradizioni popolari, di cui sono testimonianza i suoi lasciti al Museo del costume di Nuoro, tra cui le milleottocento cartoline in cui sono rappresentate immagini di città e paesi, costumi e mezzi di trasporto presenti in Sardegna tra la seconda metà dell’800 e i primi anni del ’900. Durante la sua carriera scientifica prestò molta attenzione anche alla storia, specie delle università, svolgendo un ruolo importante nella conservazione dei documenti archivistici relativi all’ateneo modenese.
Fu membro corrispondente della Regia Accademia dei Fisiocritici in Siena, della Wiener Dermatologische Gesellschaft, della Société Française de Dermatologie et de Syphiligraphie, della Société internat. de Prophylaxie sanitaire et morale à Bruxelles, della Società italiana di Dermatologia e Sifilografia, della Società Italiana per il Progresso delle Scienze, della Associazione Medica Italiana d'Idrologia, Climatologia e Terapia fisica.
- G. Armocida, Colombini, Pio, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 27, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, Roma 1982, ad vocem
- Elenco delle pubblicazioni di P. Colombini, Tip. Dessì, Sassari 1902
- I clinici italiani nella cattedra e nella vita. Medaglioni, Ufficio di Propaganda Medica, Milano 1928
- Necrologio di Pio Colombini, in Annuario della R. Università di Modena, a.a. 1935-1936, pp. 261-263
- M. Rapetti, G. Scroccu, E. Todde, L'Università di Cagliari e i suoi Rettori, Ilisso, Nuoro 2020
- Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione II, Carteggio (1901-1946), s. 1.7 (1906), Pos. III C, b. 28, n. 321;
Revisore/i: Todde Eleonora
Carriera rettore
Pio Colombini fu rettore presso l'Università di Cagliari dal 1910 al 1911. Da rettore fu molto vicino agli studenti e al personale del suo ateneo chiamato alle armi, svolgendo una fervente attività di sollecitazione patriottica all’interno dell’università durante gli anni del primo conflitto mondiale. Si adoperò per rendere più efficiente la macchina amministrativa dell’ateneo e per venire incontro alle esigenze degli studenti, a partire dall’istituzione della mensa universitaria e della casa dello studente, opere all’avanguardia in Italia.
Fu nominato rettore anche a Modena nell’autunno del 1916, dove tenne la carica sino al 1932, morendo tre anni dopo nel suo paese natale il 7 luglio del 1935.
Revisore/i: Todde Eleonora