Cima Gaetano
Carriera docente
Nel luglio 1826 ottenne, per concorso, di compiere gli studi regolari all'Università di Torino, dove fu approvato architetto civile nell' agosto 1830, e poi a Roma, dove, per tre anni, perfezionò i suoi studi di Architettura nell’Accademia di San Luca.
La Regia Università di Cagliari, per rendere più regolare e proficuo il corso degli studi matematici, istituì una novella cattedra di Geometria pratica e di Agrimensura e decise di chiamare a far parte di tale insegnamento la Scuola di Architettura civile, di disegno ed Ornato già stabilita nella città di Cagliari. Con patente Regia dell’11 febbraio 1840 Gaetano Cima, ottenute le dimissioni dal servizio nel corpo del Genio Civile, fu nominato docente di Architettura civile, disegno e ornato nella Facoltà di Filosofia e Arti della Regia Università degli Studi di Cagliari, con lo stipendio di 1152 lire che, con Regio Brevetto 22 ottobre 1842, fu portato a 1180 lire.
L’insegnamento, nel corso della lunga carriera, assunse in seguito il nome di Architettura civile, Architettura e Disegno d’ornato e, infine, Disegno d’ornato e d’architettura elementare. La Direzione del Regio Museo, affidata temporaneamente al professore Giovanni Meloni Baille, il 24 marzo 1840 fu affidata definitivamente al professore Cima con l’annuo stipendio di 120 scudi sardi. Il 14 dicembre 1848 fu nominato consigliere della Facoltà di Filosofia, fino al 15 agosto 1851. Fu nuovamente nominato il 2 febbraio 1854 e confermato il 4 marzo 1857.
Con Reale Decreto 3 aprile 1864 venne nominato preside della neo costituita Facoltà di Scienze fisiche, matematiche e naturali di Cagliari, scelto dal suo predecessore Francesco Orunesu “per l’impareggiabile zelo nel compiere i propri doveri”. Mantenne l’incarico fino all’anno accademico 1876-1877, quando fu collocato a riposo e nominato professore emerito. Morì a Cagliari il 4 febbraio 1878.
Gli eredi donarono alcuni libri di pregio a lui appartenuti alla scuola di Disegno e al gabinetto di Architettura dell’Università di Cagliari. Le sue spoglie riposano nel cimitero monumentale di N. S. di Bonaria di Cagliari.
Terminato il periodo di formazione, iniziò la sua collaborazione con l'amministrazione pubblica. Quattro anni più tardi, infatti, assunse il ruolo di applicato al Genio civile di Cagliari, fino a qualche tempo prima diretto da Giuseppe Caminoti, celebre architetto che realizzò il teatro e il palazzo comunale della città di Sassari. Il Cima, passato alla direzione dell’ufficio, si ritrovò a redigere un nuovo progetto per il teatro civico cagliaritano, in sostituzione di quello realizzato dal suo predecessore giudicato troppo oneroso: il teatro venne realizzato secondo il progetto del Cima ma con alcune modifiche volute dall’allora viceré Giuseppe Maria Montiglio e fu distrutto nel 1943 a seguito del bombardamento del capoluogo sardo durante la Seconda guerra mondiale.
In quegli anni progettò anche la ricostruzione della chiesa di S. Giacomo a Cagliari, della quale fu realizzata solo la facciata, la villa Santa Maria a Pula per Giuseppe Angelo Randaccio, console di Marina, e il tempio della Gran Madre di Dio di Guasila. Nel 1841 si impegnò con il frate francescano Antonio Cano nella costruzione della chiesa di S. Francesco a Oristano; nel 1844 disegnò le piante dell’ospedale civile cagliaritano e due anni dopo ultimò la realizzazione della villa Aymerich a Laconi.
Negli stessi anni operò diversi interventi di modifica e di abbellimento in alcuni palazzi signorili del Castello di Cagliari (dei marchesi di Laconi, dei conti Cao di San Marco, dei baroni Rossi e altri), fra i quali si distingue per la particolare fisionomia che assunse con il suo intervento il palazzo dei conti Nieddu in via Genovesi.
Nella sua attività di progettista, che è contrassegnata dal più stretto rigorismo purista, hanno particolare risalto alcuni disegni conservati nella Biblioteca comunale di Cagliari, come quelli del 1858 relativi all'intera progettazione dei mercato dei commestibili (Rigoldi, tavv. VIII s.); e quelli, sempre del 1858, relativi alla stesura di un vero e proprio piano regolatore (Rigoldi, tavv. X s.), che lo qualificano urbanista. Nel luglio 1853, su proposta del Ministero dell'Interno, fu creato cavaliere dei SS. Maurizio e Lazzaro, in segno di gratitudine per l'opera prestata alla realizzazione del nuovo Spedale civile.
- Annuario della Regia Università di Cagliari 1902-1903, Prem. Tip. Pietro Valdès, Cagliari 1903
- A. Del Panta, Un architetto e la sua città. L’opera di Gaetano Cima (1805-1878) nelle carte dell'Archivio comunale di Cagliari, Edizioni della Torre, Cagliari 1983
- R. Serra, Cima, Gaetano, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 25, Istituto dell'Enciclopedia italiana, Roma 1981, ad vocem
- Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione I, s. 1.5 Patenti di nomina, b. 13, n. 2, cc. 105r-106r, 106v-107v
- Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione II, Carteggio, s. 1.8 (1858), b. 15, n. 217, c. 14v; ivi, s. 2.2 (1864), Pos. 2 7, b. 27, n. 104; ivi, s. 2.7 (1869), Pos. 2 1, b. 40, n. 426, cc. 1-8; ivi, s. 2.10 (1872), Pos. 2 1, b. 49, n. 560; ivi, s. 2.13 (1875), Pos. 2 1, b. 60, n. 748; ivi, s. 2.14 (1876), Pos. 2 2, b. 62, n. 813; ivi, s. 2.15 (1877), Pos. 2 2, b. 66, n. 875, cc. 1-7
Revisore/i: Todde Eleonora