Brunetti Rita

Data di nascita
Luogo di nascita
Milano
Data di morte
Luogo di morte
Pavia

Madre
Longhi
Edvige
Padre
Brunetti
Gaetano

icona Carriera docente

Data inizio carriera
1927
Data fine carriera
1936
Facoltà
Scienze fisiche, matematiche e naturali; Farmacia
Insegnamenti
Fisica sperimentale
Biografia

Rita Brunetti è stata una divulgatrice scientifica e una delle maggiori figure spettroscopiste dell’epoca e tra le prime figure italiane a recepire la teoria dei quanti. Nata a Milano, studiò al Liceo Beccaria e, conseguita la maturità classica nel 1908, vinse una borsa di studio e fu ammessa al corso di Matematica della classe di Scienze della Scuola Normale di Pisa, ma passò ben presto alla Fisica sperimentale, disciplina in cui si laureò nel 1913 discutendo una tesi sulla spettroscopia, avendo tra i propri maestri anche Antonio Garbasso e Angelo Battelli.
Dopo la laurea, grazie all'assegnazione del Premio Lavagna, fece un anno di specializzazione; dal 1914-1915 fu assistente alla cattedra di Fisica sperimentale presso la Regia Università di Firenze, e aiuto dal 1923-1924 fino al 31 dicembre 1926. Nel 1923 conseguì la libera docenza in Fisica sperimentale e, nel 1926, vinto il concorso alla cattedra universitaria per questo insegnamento, lasciò Firenze per assumere, come straordinaria, il posto presso l'Università di Ferrara, ove intraprese la ristrutturazione dell'Istituto di Fisica, mettendo in luce le sue doti organizzative. Il 1° gennaio 1927, Brunetti fu chiamata alla stessa cattedra nella Facoltà di Scienze fisiche, matematiche e naturali dell'Università di Cagliari. Alla fine del triennio, il 1° gennaio 1930, fu promossa al grado di ordinario. Cessò il suo servizio presso l'ateneo sardo il 28 ottobre 1936, poichè trasferita alla cattedra di Fisica sperimentale dell'Università di Pavia.
Coadiuvata da una collaboratrice di prim’ordine, Zaira Ollano, che la seguì da Cagliari e l’affiancò per tutta la sua vita, a Pavia diresse l’Istituto di Fisica 'Alessandro Volta' dal 1936 al 1942, potenziandone i laboratori e gli studi di spettroscopia. In ambedue i casi la Brunetti svolse un'attiva opera per la costituzione e l'ammodernamento delle attrezzature scientifiche necessarie per un lavoro di ricerca all'avanguardia. Nel 1934 entrò a far parte del Comitato di Fisica del Consiglio Nazionale delle Ricerche e da quel momento, stimolata anche da numerosi viaggi in Francia, Germania e Inghilterra, intensificò i suoi studi sulla radioattività, sui raggi cosmici e sulle particelle veloci come il mesone. Minata nel fisico a causa di un tumore maligno, il 28 giugno 1942, cinque giorni dopo il suo cinquantaduesimo compleanno, Rita Brunetti chiuse per sempre gli occhi.

Ambiti di ricerca

L'attività scientifica della Brunetti va inquadrata in un periodo molto fecondo per la fisica moderna, quello intorno al 1930, in cui si ebbe il passaggio dalla fisica atomica alla fisica nucleare. La Brunetti, valente sperimentatrice e costantemente aggiornata, condusse ricerche mediante metodi spettroscopici, apportando interessanti contributi alla conoscenza della struttura della materia. Dalla prima ricerca di spettroscopia sperimentale, argomento della sua tesi di laurea, passò agli studi teorici e sperimentali sui raggi X e le strutture fini. Lavorò con il professor Luigi Rolla intorno alle terre rare, ne studiò gli spettri X, collaborando specialmente alla ricerca sull'elemento n. 61, la cui problematica esistenza era allora al centro dell'interesse scientifico. Durante il periodo cagliaritano si dedicò alle ricerche sui cristalli delle terre rare e sul paramagnetismo, occupandosi della verifica della legge Curie quantistica. In tale periodo iniziò anche ricerche sulla diffusione della luce per mezzo dell'effetto Raman. A Pavia si dedicò al perfezionamento del metodo della traccia degli ioni veloci nelle emulsioni fotografiche, alla conoscenza del nucleo e delle radiazioni provocate dalle tracce.
Notevole fu la sua attività di alta divulgazione scientifica, poichè produsse un centinaio di pubblicazioni su riviste specializzate tra cui:

  • Il fenomeno Stark-Lo Surdo nell’elio, «Rendiconti della reale Accademia dei Lincei, Classe di Scienze fisiche, matematiche e naturali», s. V, vol. XXIV, 1915, pp. 719-723
  • Il campo magnetico e lo spettro ad alta frequenza degli elementi, «Nuovo Cimento», s. VI, vol. XVI, 1918, pp. 5-18 
  • Il nucleo atomico, «Nuovo Cimento», s. VI, vol. XXII, 1921, pp. 216-245
  • L’effetto Compton, «Nuovo Cimento», nuova serie, anno III, 1-2, 1926, pp. I-XI
  • Sull’azione biologica delle radiazioni dure, «Archivio di fisiologia», vol. XXIV, 1926, pp. 237-253
  • L’atomo e le sue radiazioni, Zanichelli, Bologna 1932; La fisica moderna e i suoi rapporti con la biologia e la medicina, «Viaggi di studio ed esplorazioni promossi dalla fondazione Volta», vol. IV, 1938, pp. 15-21
  • Onde e corpuscoli, Hoepli, Milano 1936.
Carriera extra accademica

Nel 1917 ricevette il premio "Sella" dell'Accademia dei Lincei per i suoi studi sulla spettroscopia X; socia corrispondente dell'Accademia di Scienze fisiche dell'istituto di Bologna dal 1927 e successivamente accademico onorario; nel 1934 fu membro per la Fisica del Consiglio Nazionale delle ricerche e, nel 1938, socia corrispondente dell'Istituto lombardo di scienze e lettere. Dal 1926 fu socia della Società italiana di fisica.
Iscritta al Partito Nazionale Fascista dal 1° gennaio 1928 e all'Associazione Fascista Scuola dall'aprile 1931, prestò giuramento il 14 gennaio 1932.

Riferimenti bibliografici
  • Brunetti Rita, in Dizionario biografico delle donne lombarde (1568-1968), a cura di R. Farina, Baldini & Castoldi, Milano 1995
  • T. D'Alessio, Brunetti, Rita, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 14, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 1972, ad vocem
  • M. Fontani, M. V. Orna, M. Costa, Chimica e chimici a Firenze: Dall’ultimo dei Medici al Padre del Centro Europeo di Risonanze Magnetiche, Firenze University Press, 2015, p. 113
  • S. Linguerri, Rita Brunetti, in Scienza a due voci, Le donne nella scienza italiana dal Settecento al Novecento, Università di Bologna
  • Z. Ollano, In memoria di Rita Brunetti, «Nuovo Cimento», anno XIX, n. 8, 1942, pp. 213-229
  • E. Strickland, Scienziate d'Italia: diciannove vite per la ricerca, Donzelli Editore, Roma 2011, pp. 41-43
Riferimenti archivistici
  • Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione II, Serie omogenee (1901-1946), s. Fascicoli del personale, Brunetti Rita

Autore/i: Cogoni Laura, Todde Eleonora
Revisore/i: Todde Eleonora
Aggiornamento scheda: 2021-09-01