Bacaredda Ottone
Carriera studente
Conseguì la laurea il 1871-08-14.
Revisore/i: Todde Eleonora
Carriera docente
Ottone Bacaredda nacque nel quartiere cagliaritano di Stampace da un’agiata famiglia di commercianti. Nel 1877 si presentò al concorso per l'aggregazione alla Facoltà giuridica dell'Università di Cagliari per il ramo di Diritto penale, e ottenne un punteggio di 155 su 180. Fu proclamato dottore aggregato il 23 marzo del 1878.
Il 10 dicembre 1880, il Ministero di Pubblica Istruzione lo autorizzò a tenere, presso l'Ateneo cagliaritano, un corso libero intorno alla "libertà individuale nelle legislazioni comparate". Agli inizi del 1882, Bacaredda chiese al ministro l’apertura di un concorso per la nomina di un titolare alla cattedra di Storia del diritto, ma questi, oltre a non ritenere opportuna l'apertura di un concorso, gli ricordò «che a quell'insegnamento è addetto un incaricato fin dal 1874», riferendosi al professore Giovanni Porcu Giua. Con Decreto Ministeriale 6 novembre 1882, in seguito all'esonero del professor Giuseppe Todde dal tenere l'insegnamento di Diritto commerciale, Bacaredda venne incaricato dello stesso per l'anno scolastico 1882-1883, con la retribuzione annua di 1000 lire. Nell'ottobre del 1883 fu riconfermato nell'incarico anche per l'anno 1883-1884 e, con Decreto Ministeriale 27 novembre dello stesso anno, fu promosso al grado di straordinario, percependo uno stipendio di 2100 lire annue. Dall'11 settembre 1884 venne riconfermato annualmente per susseguirsi di Decreti Ministeriali. Nel 1888 presentò i propri titoli per essere promosso a ordinario ma, il 4 gennaio 1889, il Consiglio per la Pubblica Istruzione diede parere negativo, affermando che trattavasi di un insegnante che, non avendo ottenuto la nomina in seguito a concorso, non possedeva i titoli per ottenere tale promozione. Proseguì nell'insegnamento fino al 3 gennaio del 1900, quando, dovendosi presentare alle elezioni politiche del Collegio di Cagliari, fu costretto a rinunciare a quella cattedra che, come scrisse, «per benevolenza della Facoltà, occupo da 18 anni». Il ministro Nicolò Gallo, in conformità al desiderio da lui espresso, gli consentì di continuare comunque ad impartire l'insegnamento del Diritto commerciale a titolo gratuito e nel frattempo aprì il concorso per la nomina di un titolare alla cattedra che fu, per un breve periodo, affidata al professor Giuseppe Piccinelli. Successivamente, nel corso degli anni, furono più di uno i docenti che, nominati rifiutarono l'incarico nell'ateneo sardo, pur essendosi classificati vincitori. Il trasloco a Cagliari risultava infatti particolarmente ostico per i docenti, che avrebbero dovuto sistemare i propri affari, preoccuparsi del trasferimento di una intera famiglia ed intraprendere il viaggio via mare.
Nel 1903 Bacaredda, dopo la rinuncia all'ufficio di deputato al Parlamento, chiese al ministro di essere reintegrato nell'incarico di straordinario alla cattedra di Diritto commerciale. Questi accolse la sua domanda e, con lettera dell'8 aprile, comunicò al rettore la nomina del Bacaredda per l'anno scolastico 1902-1903, a decorrere dal 16 marzo. Nell'anno scolastico 1907-1908 fu promosso al grado di ordinario e mantenne la cattedra fino al 1921, anno in cui morì.
Fra gli scritti di diritto del Bacaredda si possono ricordare, in primis la tesi per il concorso di aggregazione al collegio giuridico e intitolata La donna di fronte alla legge penale, saggio, Tip. dell'Avvenire, Cagliari 1877. Ancora: La libertà civile nelle legislazioni criminali antiche e moderne, Roma 1882; Elementi di diritto commerciale secondo il Codice di commercio italiano, Cagliari 1883. Scrisse inoltre dei Bozzetti sardi, Cagliari 1881, diverse novelle e racconti, fra cui Cuor di donna, 1872, Uomo d'onore, 1873, Roccaspinosa, Genova 1874 e, sui fatti di Cagliari del 1906, Ottantanove cagliaritano, Cagliari 1909; tradusse anche il racconto Colomba di Prosper Mérimée, Cagliari 1873.
Membro dell'Associazione democratica, di tendenza liberale, Bacaredda fu eletto alle elezioni comunali di Cagliari del 1886: divenne assessore e, il 9 maggio 1887, fu nominato presidente dell'ospedale civile di Cagliari. Egli fu eletto sindaco, iniziando una lunga e quasi continua attività, volta a risolvere alcuni importanti problemi della città: al suo nome resta legata la costruzione di molte scuole elementari e superiori, del nuovo palazzo municipale, della rete idrica e delle fognature, e la radicale trasformazione degli impianti di illuminazione.
Nel 1900 fu eletto deputato di Cagliari al parlamento, ma dopo tre anni, dimessosi, tornò all'insegnamento presso l'università e nel 1905 fu ancora eletto sindaco della città. La sommossa popolare che, provocata dal carovita, scoppiò a Cagliari il 7 maggio 1906, protraendosi con lo sciopero per diversi giorni, costrinse Bacaredda a dimettersi dalla carica: rieletto nell'agosto dello stesso anno, dopo avere in un primo tempo rifiutato il mandato, fu poi costretto ad accettarlo dalle pressanti insistenze degli altri consiglieri. Mantenne da allora tale carica, salvo brevi periodi di interruzione, sino alla morte, sopraggiunta il 26 dicembre 1921.
Fu nominato commendatore e cavaliere della Legione d'Onore di Francia; il 9 maggio 1887 presidente dell'Ospedale Civile di Cagliari.
- R. Ciasca, Bibliografia sarda, Collezione Meridionale Editrice, Cagliari 1931
- G. Sorgia, Bacaredda, Ottone, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 4, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Roma 1962, ad vocem
- Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione II, Carteggio (1848-1900), s. 2.16 (1878), Pos. 2 28, b. 69, n. 963; ivi, s. 3.1 (1880), Pos. II G, b. 74, n. 13; ivi, s. 4.1 (1882), Pos. III K, b. 78, n. 46; ivi, s. 4.1 (1882), Pos. VI D, b. 79, n. 73; ivi, s. 4.2 (1883), Pos. III I, b. 83, n. 162; ivi, s. 4.3 (1884), Pos. III A, b. 87, n. 260; ivi, 4.4 (1885), Pos. III A, b. 93, n. 330; ivi, s. 4.5 (1886), Pos. III A, b. 98, n. 391; ivi, s. 4.6 (1887), Pos. III A, b. 104, n. 466; ivi, s. 4.7 (1888), Pos. III A, b. 109, n. 557; ivi, s. 4.8 (1889), Pos. III A, b. 115, n. 641; ivi, s. 4.8 (1889), Pos. III E, b. 115, n. 645; ivi, s. 4.9 (1890), Pos. III A, b. 120, n. 723; ivi, s. 4.10 (1891), Pos. III A, b. 127, n. 804; ivi, s. 4.11 (1892), Pos. III A, b. 132, n. 872; ivi, s. 4.12 (1893), Pos. III A, b. 136, n. 940; ivi, s. 4.13 (1894), Pos. III A, b. 142, n. 1009; ivi, s. 4.14 (1895), Pos. III A, b. 148, n. 1080; ivi, s. 4.15 (1896), Pos. III A, b. 152, n. 1148; ivi, s. 4.16 (1897), Pos. III A, b. 156, n. 1213; ivi, s. 4.17 (1898), Pos. III A, b. 161, n. 1280; ivi, s. 4.18 (1899), Pos. III B, b. 166, n. 1345; ivi, s. 4.19 (1900), Pos. III B, b. 173, n. 1411; ivi, s. 4.19 (1900), Pos. III H, b. 173, n. 1417;
- Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione II, Carteggio (1901-1946), ivi, s. 1.4 (1903), Pos. III I, b. 12, n. 141; ivi, s. 1.6 (1905), Pos. III C, b. 22, n. 249; ivi, s. 1.7 (1906), Pos. III A, b. 28, n. 319; ivi, s. 1.19 (1918), Pos. III E, b. 112, n. 1056
Revisore/i: Todde Eleonora