Arcari Paola Maria
Carriera docente
Figlia dello scrittore e critico della letteratura Paolo Arcari e di Maria Pievani, studiò prima sotto la guida genitoriale e terminò gli studi nelle scuole pubbliche di Bellano, di Genova e di Milano. Conseguì la maturità scientifica nel 1926 e subito dopo si iscrisse nella Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Roma dove seguì le lezioni di Giorgio Del Vecchio e Corrado Gini. Si laureò a pieni voti e ottenne la dignità di stampa per voto unanime della facoltà per la sua tesi in Filosofia del diritto. Finita l'università frequentò un corso all'Università di Poitier per perfezionare le lingue straniere e aveva ripreso gli studi di economia in alcuni istituti specializzati.
Fu assistente volontaria dal 1° novembre 1930 al 31 ottobre 1932 e aiuto volontario dal 1° novembre 1931 al 31 ottobre 1933 presso l'Università di Roma; nell'Università di Torino fu professore incaricato dall'anno accademico 1935-1936 al 1938-1939. Quando arrivò a Cagliari, il 1° dicembre 1939, fu nominata straordinaria di Storia delle dottrine politiche nella Facoltà di Giurisprudenza. Nel corso degli anni fu incaricata anche dell'insegnamento di Dottrina dello Stato, Statistica, Storia delle dottrine economiche, Economia politica corporativa, Politica economica e finanziaria, Storia del Risorgimento.
Divenne ordinaria il 1° dicembre 1942. Nel 1945 a seguito della sospensione del corso di Scienze politiche ci fu il passaggio dalla cattedra di Storia delle dottrine politiche a quella di Filosofia del diritto. Dal quel momento cominciò la sua battaglia con il Ministero per l'istituzione anche a Cagliari di una Facoltà di Scienze politiche, così come previsto da una delibera del 2 dicembre 1947. Fu preside della Facoltà di Giurisprudenza dal 1° novembre 1947 al 4 agosto 1967, ossia fino alla sua morte in servizio.
Come argomento di tesi di laurea, la Arcari scelse un problema di filosofia morale per «dimostrare che l'opposizione fra morale e diritto - che a torto tutti deducono dalle parvenze empiriche - si risolve logicamente in un parallelismo: l'opposizione si elide nella unità suprema dello spirito e si giustifica in una identica elevazione». Si dedicò ad una ricerca sulle variazioni dei salari in Italia che la tenne occupata per un triennio: sul tema pubblicò nel 1932 il saggio Rapporto fra salari femminili e salari maschili nella rivista La Vita economica italiana e il volume Storia delle classi agrarie in Italia e delle loro mercedi nel 1936.
In seguito si dedicò agli studi storici, con la volontà di recuperare il patrimonio del pensiero politico italiano dall'epoca romana alla contemporaneità, in un fermento nazionalista tipico del ventennio fascista. Nel 1939 uscì il primo volume della Storia delle dottrine politiche italiane.
Dopo l'arrivo a Cagliari e i conseguenti problemi legati alla guerra, nel 1950 le fu assegnato l'incarico di redigere la monografia regionale sulla Sardegna per l'inchiesta parlamentare sulla disoccupazione. Da quel momento, iniziò una vasta attività di ricerca sul territorio con una serie di contributi sulla Rinascita sarda.
Per la ricerca sui salari agricoli, la Arcari ottenne il premio della Fondazione Marco Besso nel 1933.
Iscritta al Partito Nazionale Fascista dal 16 aprile 1922, prestò giuramento il 18 aprile 1940. Nel 1957 fu nominata commendatore della Repubblica e nel 1961 le fu data la medaglia d'oro del Presidente della Repubblica per alti meriti nella scuola e nella cultura.
- T. Orrù, La vita e gli scritti di Paola Maria Arcari, in Paola Maria Arcari. Ritratto a più voci, a cura di M. Corona Corrias, Centro Editoriale Toscano, Firenze 2007, pp. 211-254
- Archivio Storico dell'Università di Cagliari, Regia Università degli Studi di Cagliari, Sezione II, Serie omogenee (1901-1946), s. Fascicoli del personale, Arcari Paola Maria
Revisore/i: Todde Eleonora