Provenzale Luciano
Carriera docente
Luciano Provenzale si trasferì a Roma in giovane età, dove frequentò le scuole primarie, il liceo e l’università. Conseguì la laurea in Medicina e Chirurgia all’Università La Sapienza il 18 luglio 1935, discutendo brillantemente e con lode una tesi sperimentale diretta da Silvestro Baglioni, e preparata all’Istituto di Fisiologia umana presso il quale, nei due anni precedenti, era stato allievo interno. Tra il 1937 e il 1945 fu assistente volontario e poi incaricato nell’Istituto di Patologia chirurgica. Nel 1941 ottenne la libera docenza in Patologia chirurgica. Nel settembre 1945 divenne assistente ordinario e fu confermato l’anno successivo da Pietro Valdoni, caposcuola della Chirurgia italiana post-bellica.
Nel febbraio 1957 fu chiamato a Cagliari dove, ad anni alterni e per incarico, diresse gli Istituti di Patologia chirurgica e di Clinica chirurgica. Nel 1964, vincitore di concorso nazionale, fu chiamato come professore alla cattedra di Clinica chirurgica. Durante il suo straordinariato diresse tre scuole di specializzazione: Chirurgia generale, Anestesiologia e Urologia.
Nel 1967 fu chiamato alla direzione della Clinica di Patologia chirurgica dell’Università di Catania poi, nel 1970, a La Sapienza, per dirigere la prima cattedra romana di Chirurgia del cuore e dei grossi vasi. Vi fondò il relativo Istituto, da lui diretto fino al 1985. Fu anche direttore della Scuola di specializzazione in Cardio-angio-chirurgia e della Scuola speciale per tecnici di cardiochirurgia.
Sempre legato a Cagliari e ai suoi allievi sardi, tornava spesso. E fu a Cagliari che morì, per un infarto cardiaco nel 1987. All’Università di Cagliari, e alla Sardegna, lasciò in eredità un’importante scuola, fucina di illustri primari e professori universitari. Uno dei suoi allievi, Luciano Di Martino, gli dedicò il primo Congresso di internazionale di chirurgia oncologica, tenutosi a Villasimius pochi mesi dopo la scomparsa: Luciano Provenzale avrebbe dovuto partecipare in qualità di presidente onorario, fu sostituito in questo ruolo dal rettore dell’Università di Cagliari, Duilio Casula.
Dal 1963, con i suoi allievi Antonio Revignas, Mario Pisano e Luciano Di Martino, si dedicò alla colonscopia e, nel 1966, pubblicò sulla rivista della facoltà di Medicina e Chirurgia cagliaritana «Rassegna medica sarda» tre lavori in cui descriveva la nuova metodica della pancolonscopia end-to-end, eseguita per la prima volta in assoluto proprio a Cagliari e riconosciuta a livello mondiale come una delle 50 scoperte fondamentali nel campo della gastroenterologia del secondo millennio e pietra miliare dell’endoscopia digestiva. Negli stessi anni eseguì i primi interventi a cuore aperto e la prima applicazione di pace-maker in Sardegna. Ulteriori contributi di Luciano Provenzale vanno dalla classificazione delle bronchiectasie sulla base dei dati ultrastrutturali, a diverse tecniche operatorie originali, tra cui la sutura intro-flettente a tenuta per la echinococcosi epatica. Nell’arco della sua carriera pubblicò oltre 200 articoli scientifici e diverse monografie.
Durante la seconda guerra mondiale fu ufficiale medico, per poi aderire alla Resistenza. Tra i tanti riconoscimenti, Luciano Provenzale vinse, nel 1958, il Leone d’argento per il migliore film a carattere scientifico alla Mostra Cinematografica di Venezia, e il premio Marzabotto, nel 1965, per il suo Manuale di Semeiotica chirurgica del 1963. Nel 1967 fu tra i fondatori della Società italiana di Chirurgia cardiaca e vascolare. Nel 1986 fu premiato a New York dalla Società Americana di Endoscopia per avere realizzato la prima pancolonscopia.
- F. Galluppi, Luciano Provenzale, Penne 1912-Cagliari 1987, in F. Galluppi, Medici illustri d’Abruzzo, Edizioni Noubs, Chieti 2012, pp. 238-241
- A. Riva, Luciano Provenzale (1912-1987), cardiochirurgo e autore a Cagliari della prima pancolonscopia, nel centenario della nascita, «Atti del VI Congresso di storia della medicina in Sardegna, Cagliari 8-9 giugno 2012», a cura di E. Fanni, Cuec, Cagliari 2014, pp. 151-160
Revisore/i: Todde Eleonora