Facoltà di Scienze fisiche, matematiche e naturali

Nel 1859 le scienze, presenti nella Facoltà di Filosofia e Arti dal 1620, si staccarono dal ramo letterario formando la Facoltà di Scienze fisiche, matematiche e naturali.

In seguito alla suddivisione del ramo scientifico dalla originaria Facoltà di Filosofia e Arti, nel 1848, nacque la Facoltà di Scienze fisiche, matematiche e naturali dell’Università di Cagliari. Con il decreto Boncompagni la facoltà fu ulteriormente divisa in due classi, quella di Matematiche e quella di Scienze Fisiche; il decreto stabilì che i professori di Matematica, d’Architettura, di Geometria pratica, di Fisica sperimentale, di Fisica superiore, di Chimica Generale, di Chimica Farmaceutica, di Storia naturale avrebbero fatto parte del corpo dei docenti della Facoltà di Scienze Fisiche e Matematiche.

Nell’Università di Cagliari tale normativa non venne recepita nell’immediato, poiché la Facoltà di Filosofia e Belle Lettere conteneva ancora in sé i corsi di Farmacia, di Architettura e di Geodesia e, nel 1851, a seguito del riordinamento degli studi nei collegi-convitti nazionali gli insegnamenti di Matematica elementare e di Fisica passarono al Collegio di Santa Teresa e con essi i loro professori.

Fu necessario attendere la Legge del 13 novembre 1859 promossa dal ministro Gabrio Casati, la quale riaffermò la distinzione tra le due facoltà, stabilendo ben undici insegnamenti da impartire nella Facoltà di Scienze e dividendo gli studenti in quattro classi: Matematica, Fisica, Chimica e Storia naturale. Inoltre, assegnò sei professori ordinari a Cagliari.
Di fatto, anche in questo caso, nonostante la legge Casati ribadisse la suddivisione, la facoltà cagliaritana ebbe vita molto più stentata di quella che la legge le concedeva: nel 1860, rispetto ai sei professori previsti dalla legge, essa non aveva che due professori ordinari, in quanto i professori di Scienze seguitavano ad appartenere alla classe di Filosofia, e le mancavano quegli insegnamenti necessari per permettere agli studenti il conseguimento della laurea in Matematica e in Fisica.

Negli anni successivi si cercò di rimediare a tali mancanze: tra il 1861 e il 1863 venero istituiti gli insegnamenti di Meccanica razionale, di Calcolo differenziale e integrale e di Geometria descrittiva e analitica. Nel 1864 furono convocati in una seduta congiunta i professori di entrambe le facoltà e venne ufficialmente stabilito il collegio dei docenti della Facoltà di Scienze.

Con il Regio Decreto 14 Settembre 1862, promosso dal ministro Matteucci, si ebbe il primo “Regolamento Generale delle Università del Regno di Italia” che approvò il nuovo Regolamento per la Facoltà di Scienze fisiche, matematiche e naturali; quest’ultimo stabiliva ben 19 insegnamenti obbligatori e quattro lauree distinte. Nella facoltà cagliaritana, in esecuzione di tale regolamento, il 27 novembre 1862 l’antica cattedra di Storia Naturale fu divisa nei due rami di Botanica e Mineralogia e di Zoologia e Anatomia comparata; nel gennaio del 1863 fu ripristinato l’insegnamento della Fisica sperimentale e successivamente si ricostituì il gabinetto di Fisica.

Anche il corso triennale di Architettura (composto dalle cattedre di Chimica generale, di Architettura, Disegno ed ornato, Geodesia, Trigonometria, Geometria analitica, Statica e Teoria delle macchine semplici, complemento di Algebra e Matematica elementare) fu completato con l’insegnamento delle Matematiche pure.
Nonostante l’impegno profuso il Ministero dichiarò, con dispacci del 19 novembre e 21 dicembre 1864, che l’ateneo cagliaritano non potesse più conferire diplomi di Architetto civile poiché gli studi richiesti nelle scuole di applicazione per l’analogo diploma di Ingegnere civile si erano di molto accresciuti. Il regolamento Matteucci aveva ulteriormente elevato anche gli studi matematici necessari per le lauree in Matematica e in Fisica pertanto, per lungo tempo, la facoltà di Scienze di Cagliari non fu in grado di conferire ad alcuno la laurea in suddette discipline.

Una fra le tante ripercussioni che il declassamento dell’Università di Cagliari ebbe nella facoltà fu la necessità, nel 1867di riunire a coppie le sei cattedre di Geometria descrittiva, di Geometria analitica, di Calcolo, di Algebra complementare, di Geodesia, di Meccanica razionale, fin da allora separate ma assegnate comunque a tre soli insegnanti in quanto, poiché titolari di due cattedre distinte, svolgevano il doppio delle ore di lezione rispetto a un professore con un’unica cattedra, ricevendo un compenso non adeguato.

Nel corso degli anni si susseguirono altrettanti regolamenti che miravano ad uniformare la legislazione universitaria. Il Regolamento Bonghi del 1875 soppresse la cattedra di Meccanica razionale e Geodesia in quelle università non designate dal Ministero alla preparazione per il conseguimento dei diplomi speciali d’insegnamento; quella di Cagliari rientrava fra queste, pertanto il Corso di Matematica fu ridotto da tre a due anni.

Il Regolamento Coppino del 1876 mirava ad una ulteriore divisione delle cattedre, soprattutto in riferimento agli insegnamenti di Scienze naturali. In virtù di ciò, nel 1884, la cattedra di Botanica e Mineralogia della facoltà di Cagliari venne divisa: l’insegnamento della Botanica fu affidato a Patrizio Gennari (che tenne la cattedra di Botanica dal 1860 al 1892 e fu Rettore dal 1872 al 1875), quella di Mineralogia (e Geologia) allo scienziato istriano Domenico Lovisato mentre, a cause delle ristrettezze economiche, non fu possibile suddividere la cattedra di Zoologia, Fisiologia e anatomia comparata.

 

Bibliografia essenziale

Autore: Laura Cogoni
Coordinamento scientifico: Eleonora Todde